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La ricerca sul Covid-19 si intreccia con altri percorsi scientifici. Per la diagnosi della malattia da Sars-CoV-2, che continua a vincolare le nostre vite, i ricercatori stanno mettendo a punto un test salivare. Su un altro fronte, ma con risorse simili, altri scienziati stanno lavorando a uno strumento analogo, utile nella diagnosi precoce dei tumori del collo e della testa, causati entrambi da HPV, cioè dal papilloma virus.
La notizia è sul Journal of Molecular Diagnostics, che sottolinea come non esistano screening specifici per queste tipologie di tumori. Si tratta di malattie molto insidiose e in crescita, negli ultimi anni, come numero di casi registrati. Per altri tumori causati dallo stesso virus esistono invece delle metodologie di diagnosi precoce piuttosto affidabili.
Il test salivare per l’individuazione del cancro al collo e alla testa è stato sperimentato su un campione di circa 500 persone. Nello specifico, è stato effettuato su 491 pazienti che avevano già ricevuto la diagnosi di cancro e su 10 che presentavano recidive della stessa tipologia di malattia. Nel 92% dei casi (cioè dei campioni di saliva risultati positivi) è stato possibile individuare la presenza del papilloma (in particolare del ceppo HPV16, ad alto rischio). Lo strumento permette dunque di rilevare la malattia con il solo esame della saliva. Un risultato importantissimo per la comunità scientifica e per tutti i pazienti.
Ricordiamo che con l’acronimo HPV (ovvero Papilloma Virus Umano) si identifica una classe di agenti patogeni composta da oltre 100 diverse varietà di virus. Nella maggior parte dei casi le lesioni dovute a questi virus sono curabili, spesso asintomatiche. Ne sono un esempio le verruche (che interessano la cute di mani e piedi o viso), i condilomi e i papillomi che invece riguardano le mucose genitali e orali. In genere tali lesioni tendono a scomparire spontaneamente. Talvolta purtroppo mutano in forme più gravi e danno luogo a tumori.
La gran parte dei tumori della testa e del collo sono causati da HPV16, meno spesso da HPV18. I tumori testa-collo o Head Neck Cancer (HNC) sono favoriti anche da altri fattori, come il fumo e l’alcol. La consuetudine nell’assunzione di eccessive quantità di alcol o il fumo possono compromettere le funzioni del sistema immunitario, in particolare dei suoi mediatori, lasciando al tumore maggiori possibilità di svilupparsi e progredire. Le infezioni da HPV persistenti nel tempo, sempre se il virus è tra quelli classificati ad alto rischio oncogenico, possono lasciare spazio a tumori maligni oro-faringei.
Uno stile di vita sano aiuta a scongiurare il rischio di contrarre il virus che, lo ricordiamo, è trasmissibile soprattutto attraverso i rapporti sessuali. I virus che infettano le zone genitali sono gli stessi che possono colpire il cavo orofaringeo. Poiché al momento non ci sono farmaci in grado di prevenire i tumori della bocca, i test per la diagnosi precoce sono uno strumento indispensabile.
Tuttavia, è bene sottolineare ancora una volta che nella maggior parte dei casi il papilloma della bocca guarisce con semplici accorgimenti e una terapia mirata. Per supportare le cure, può essere indicato assumere degli integratori alimentari. A volte, è sufficiente l’applicazione di prodotti naturali.
Fare ricorso a una terapia combinata offre degli ottimi risultati, quando la situazione lo richiede. Quando si avvertono sintomi compatibili con l’HPV della bocca è bene rivolgersi al proprio medico. Sarà lui a suggerire in che modo procedere, nel caso somministrando farmaci a uso topico e integratori a sostegno dei primi.
Può essere indicato, in presenza dei sintomi e dopo aver consultato il medico, fare ricorso agli integratori a base di vitamina C, per supportare al meglio le eventuali cure contro l’infezione. Abbinare a prodotti contenenti vitamina C integratori con AHCC, ovvero la molecola naturale estratta dal fungo Lentinula edodes o Shiitake, può aiutare a contenere i disagi dovuti alla malattia causata dal Papilloma Virus. Sono principi attivi che potenziano il sistema immunitario ed esercitano un’attività antinfiammatoria. Anche l’assunzione di integratori a base di vitamine del gruppo B può rivelarsi utile.
