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Nuove strategie sanitarie contro il tumore al collo dell’utero

  • La prevenzione,
  • le attività di screening
  • l’intervento precoce sulle lesioni da HPV

sono fondamentali per fermare i tumori della cervice uterina.

Nel 2020, in Italia, il cancro al collo dell’utero si è posizionato al quinto posto, per frequenza di casi, nella triste classifica dei tumori. Le donne più colpite hanno meno di 50 anni; nell’anno della pandemia sono stati scoperti 2400 nuovi casi di cancro alla cervice, secondo le stime.

Questa malattia si può eliminare, la scienza ha a disposizione diversi strumenti per raggiungere quello che è stato identificato come uno degli obiettivi di sanità pubblica, dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Anche il piano europeo di contrasto alla diffusione dei tumori include, nel programma, la lotta al cancro causato dal Papilloma Virus (HPV).

Oltre alla prevenzione attraverso il vaccino e al trattamento tempestivo delle lesioni, individuate in fase di screening, quindi all’eradicazione del cancro, è fondamentale monitorare gli altri tumori legati al papilloma virus. Elementi ben evidenziati nello studio Call to action for HPV related cancers elimination: raccomandazioni e strategie da implementare a livello nazionale, presentato recentemente al Ministero della Salute.

In altre parole, si intende eliminare, con strategie a livello internazionale, sia il cancro della cervice uterina, sia gli altri tumori dei quali l’HPV è direttamente o indirettamente responsabile. Tale obiettivo è nella Mission Board for Cancer, strategia in linea con le raccomandazioni che vedono la sanità impegnata concretamente nella lotta contro il cancro, in tutti i paesi del mondo.

Per centrare il target, sarà importante avviare una serie di cambiamenti, anche nell’organizzazione delle attività sanitarie. Dare vita, per esempio, a unità HPV dedicate che promuovano il lavoro in sinergia delle diverse figure professionali, esperte nelle patologie legate al papilloma virus; creare registri ad hoc, per le attività di prevenzione e per gli interventi e favorire le attività di formazione e aggiornamento dei vari profili sanitari. Sviluppare protocolli comuni sia per il trattamento delle patologie HPV-correlate, sia per promuovere la vaccinazione e utilizzare i mezzi tecnologici sono azioni che completano la programmazione anticancro alla cervice.

Fattori di rischio e sintomi del tumore della cervice uterina

L’infezione da HPV è il più importante fattore di rischio legato al tumore della cervice uterina. Tra gli altri fattori di rischio:

  • i rapporti sessuali non protetti 
  • un sistema immunitario debole.

Tra i sintomi della malattia:

  • il sanguinamento vaginale anomalo
  • i dolori pelvici.

Eseguire un Pap-Test una volta all’anno aiuta a prevenire questa patologia, a individuarne i segni precoci. Gli altri esami che si effettuano generalmente, per una diagnosi precisa sono l’HPV test, meno conosciuto del Pap-Test, e la visita ginecologica con colposcopia. Si procede con esami ancora più approfonditi, quando quelli di routine evidenziano delle anomalie.  

Tipi di HPV

Ricordiamo che sono stati identificati più di cento tipi di HPV, dei quali circa 40 attaccano le mucose (soprattutto quelle genitali). Generalmente le lesioni causate (verruche su mani, piedi, viso; condilomi e papillomi genitali e orali) tendono a risolversi facilmente. I virus che fanno paura sono quelli ad alto rischio oncogeno (18 tipi). A questi sono dovuti i tumori maligni del collo dell’utero, nel 70% dei casi.

I vaccini anti HPV

Il vaccino resta la migliore arma di prevenzione di questa malattia; si tratta di un farmaco che non contiene il DNA del virus.

In Italia, possono essere vaccinate sia le donne, sia gli uomini, con due diverse tipologie di vaccino. È preferibile somministrarlo prima dell’inizio dell’attività sessuale. Non c’è obbligo vaccinale, nel nostro Paese, ma il farmaco è fortemente raccomandato, poiché molto sicuro ed efficace. Come tutti i vaccini anche quelli anti HPV possono avere lievi effetti collaterali, come il dolore e il rossore nella zona dell’iniezione. Le reazioni allergiche gravi sono rare.

Potenziare l’efficienza del sistema immunitario

Per tenere lontane le infezioni batteriche e virali, compresa l’infezione da HPV, è importante avere un’alimentazione equilibrata, ricca di vitamine e sali minerali. Oltre ai classici integratori di vitamina C, vitamina D, magnesio, selenio e zinco, che potenziano il sistema immunitario, può essere utile integrare nella dieta un prodotto contenente la molecola AHCC®. Si tratta di un composto noto per le sue proprietà immunomodulanti e da tempo impiegato come coadiuvante nelle terapie oncologiche (anche quelle utili per contrastare il tumore al collo dell’utero).

È la risposta immunitaria innata a entrare in gioco, in caso di infezioni come quelle HPV-correlate. Si attivano meccanismi di difesa aspecifici, cioè non indirizzati contro uno specifico patogeno, piuttosto contro qualsiasi agente minacci l’organismo. Si tratta della prima linea di difesa ed entra immediatamente in azione, a differenza della risposta adattiva, che ha bisogno di tempo per sviluppare anticorpi specifici.

 



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