Si chiama apolipoproteina apoA-I ed è un farmaco candidato a prevenire le complicanze cardiovascolari successive a un infarto. La proteina sarebbe in grado di assorbire i grassi, separandoli dalle placche aterosclerotiche.
A promuovere questa importante ricerca, l’Harvard Medical School of Boston; non l'unico centro coinvolto nella sperimentazione. Tra gli altri, anche l'IRCCS MultiMedica di Sesto San Giovanni (Milano).
Con questo studio (attualmente in corso) si punta a comprendere se la proteina sia in grado di prevenire episodi patologici, a carico del sistema cardiovascolare, nei 90 giorni successivi a un infarto. In Italia, ogni anno, 130.000 persone vengono colpite da un infarto, e molti di questi pazienti (circa il 20%) rischiano di sviluppare altre malattie cardiovascolari, nel periodo di maggiore fragilità (cioè nei tre mesi che seguono l’infarto).
I farmaci attualmente in uso mirano a prevenire la formazione delle placche aterosclerotiche. Se la ricerca dovesse dare l'esito sperato, il nuovo trattamento sarebbe invece in grado di intervenire direttamente sulle placche già formate, favorendo la separazione dei lipidi da quelle placche.
Il rischio cardiovascolare può essere ridotto adottando uno stile di vita sano, un'alimentazione equilibrata ed evitando comportamenti potenzialmente dannosi per l'apparato cardiovascolare. Secondo diverse ricerche (non solo statunitensi), l'infarto si può prevenire nell'80% dei casi, proprio attraverso una stile di vita sano.
Altri fattori che predispongono agli infarti e alle malattie cardiache sono l'inquinamento atmosferico e lo stress. Anche la predisposizione genetica gioca il suo ruolo.
Integrare nella dieta prodotti nutraceutici può essere utile a tenere sotto controllo i livelli di colesterolo nel sangue e a migliorare le funzioni dell’apparato cardiovascolare.
I beta-glucani (carboidrati complessi) contenuti in diversi integratori sono molto importanti nell’attività di prevenzione del rischio cardiovascolare. Si tratta di gruppi di molecole che fanno parte della fibra alimentare. I gruppi di polisaccaridi sono presenti nelle pareti cellulari di cereali, batteri e funghi.
Oltre che nei funghi e nei cereali, questi polisaccaridi sono presenti in alimenti come la crusca, l’avena, i lieviti, l’orzo e i licheni. Molto efficaci risultano essere i polisaccaridi contenuti in alcuni funghi medicinali (reishi, maitake, shiitake).
Nel catalogo Biolife, sono diversi i prodotti indicati per il potenziamento e la modulazione del sistema immunitario, oltre che per la prevenzione delle malattie tumorali e cardiovascolari. Non solo quelli contenenti gli estratti dai funghi citati, ma anche gli integratori a base di omega 3 (acidi grassi polinsaturi). Tra le funzioni degli omega 3:
Secondo le ultime evidenze scientifiche, gli omega 3favoriscono una maggiore stabilità e integrità dei globuli rossi. L’assunzione dei polisaccaridi, a livelli adeguati, sarebbe quindi indicata per la prevenzione di specifiche malattie cardiovascolari e di alcuni tipi di tumori.