La Sindrome di Cogan è una malattia rara, ad origine autoimmune, molto debilitante.
Si tratta di una patologia poco studiata, a causa soprattutto della sua bassa incidenza, ma difficile da curare soprattutto a per la sua sintomatologia.
In questo articolo tracceremo una panoramica della Sindrone di Cogan, focalizzando la nostra attenzione sulla sua patogenesi, sulle terapie attualmente disponibili e sul supporto che possono fornire, secondo le conoscenze scientifiche attuali, le terapie naturali e nutrizionali.
La sindrome di Cogan è una malattia autoimmune particolare, che solitamente colpisce i giovani, a differenza di molte altre patologie autoimmuni.
Ne sono colpiti prevalentemente i soggetti caucasici, il che fa pensare che ci sia una forte componente genetica alla base dello sviluppo di questa sindrome.
Per motivi ad oggi non ancora conosciuti, essa si genera a causa della produzione di anticorpi che attaccano strutture proprie dell’organismo: in modo particolare vengono colpiti l’orecchio interno e l’occhio, ma possono esserne interessati anche i vasi sanguigni, fino a causare una vasculite.
I sintomi sono per lo più correlati ai danni che la malattia causa all’occhio e all’orecchio.
A carico dell’occhio abbiamo quindi dolori e fotofobia, mentre a livello dell’orecchio vertigini e incapacità di udire.
A questi che sono i sintomi principali, possono esserne associati altri, come l’infiammazione dell’uvea (uveite), una cheratite che interessa ancora l’occhio, il glaucoma, e poi la vasculite, cioè l’infiammazione dei vasi sanguigni, che interessa soprattutto l’aorta, la quale può portare ad insufficienza cardiaca.
Infine si possono associare, benché siano più rari, alcuni sintomi gastrointestinali e di tipo neurologico, come l’encefalite.
Per quanto riguarda la diagnosi di questa patologia, non esiste un metodo standard, per cui la malattia si diagnostica soprattutto sulla base delle osservazioni cliniche che vengono fatte dal medico.
In particolare, ci si basa sui sintomi oculari, che solitamente sono i primi a comparire, infatti possono passare anche diversi mesi tra la comparsa di quest’ultimi e di quelli a carico dell’orecchio.
Viene quindi effettuato l’audiogramma per verificare la presenza di sordità.
Il coinvolgimento sistemico si può valutare attraverso le analisi del sangue, soprattutto, e viene effettuata una diagnosi differenziale con altre malattie che potrebbero causare una sintomatologia simile.
La terapia di questa patologia viene per lo più effettuata con i metodi che solitamente si utilizzano per le patologie autoimmuni.
Vengono prescritti degli immunosoppressori, che permettono di ridurre l’attività dannosa del sistema immunitario, e vengono trattati i singoli sintomi per cercare di ottenere un effetto migliorativo sulla salute generale dell’organismo.
In alcuni casi, quando la sintomatologia è limitata alla parte acustica, è possibile la sostituzione chirurgica dell’impianto cocleare oppure, se vi è un interessamento importante della componente vascolare, è possibile ricorrere a terapie chirurgiche per il supporto a questa funzione.
In ogni caso, le terapie a disposizione sono molto specifiche, e caratterizzate da una forte variabilità legata alla sintomatologia; in base a questa, poi, è possibile ottenere una diagnosi, che dipende anch’essa dallo stato di salute generale del soggetto.
Non esistendo una terapia farmacologica specifica per il trattamento della sindrome di Cogan, è difficile trovare degli studi scientifici in grado di mettere in luce come le terapie naturali possano incidere su questa malattia.
Si può comunque fare ricorso agli integratori con proprietà immunostimolanti, utili in tutte le malattie a carattere autoimmune.
Questi prodotti naturali, come l’integratore di AHCC, hanno il vantaggio di stimolare una parte del sistema immunitario, l’immunità aspecifica, che protegge l’organismo ma non incide sulla patologia in sé.
La parte del sistema immunitario che produce gli anticorpi che causano la patologia è, infatti, l’immunità aspecifica, composta dai linfociti.
Questo permette di tenere alto lo stato immunitario anche quando vengono somministrati gli antinfiammatori che depotenziano, in generale, l’attività di tutte le cellule immunitarie, permettendo di difendersi da batteri e virus che potrebbero causare infezioni secondarie quando l’organismo è già debilitato.
Ma queste molecole hanno anche mostrato la capacità di ridurre uno dei sintomi più frequenti della sindrome di Cogan, le vertigini, causate dai problemi vestibolari: già questo consente un sensibile miglioramento della vita del paziente.
Da notare che i rimedi naturali non possono, da soli, sostituire le terapie farmacologiche classiche e che devono essere sempre assunti sempre sotto stretta osservazione medica, nell’ottica di favorire la riduzione della sintomatologia per una patologia ancora oggi poco conosciuta.