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Malattia di Lyme, i nuovi studi e l’AHCC

La malattia di Lyme (o borreliosi) è un’infezione trasmessa da un parassita (una zecca del genere Ixodes). Duecentotrentamila persone ne sono colpite ogni anno in Europa Occidentale, dove risulta essere la malattia da vettore più diffusa, esattamente come nell’America del Nord. Il sintomo precoce della patologia è il rush cutaneo nella zona del morso che, in seguito, può estendersi ad altre parti del corpo. Nel tempo, la persona che contrae la borreliosi può sperimentare alterazioni neurologiche, cardiache e articolari.

Le origini della patologia e gli agenti patogeni

Il nome della malattia si deve alla città del Connecticut (USA) dove, per la prima volta, negli anni Settanta si verificò un’epidemia di questo morbo, con conseguente aumento dei casi di artrite, all’epoca inspiegabile. Oggi ne sono colpite soprattutto le persone in giovane età e i bambini che vivono nelle aree ricche di vegetazione.

I quattro tipi di parassiti che possono causare la borelliosi sono la zecca scapularis (del cervo), diffusa nel nord-est e nel nord degli Stati Uniti centrali; la zecca pacificus che si trova prevalentemente negli Stati Uniti occidentali; la zecca ricinus in Europa e quella definita persulcatus, in Asia. I sintomi della malattia sono persistenti, se non viene curata in tempo, e debilitanti. Combatterla, una volta contratta, non è semplicissimo, perché l’organismo può non rispondere adeguatamente agli antibiotici.

I nuovi studi sulla malattia di Lyme

Il progetto Babel, condotto dall’IRCCS San Gallicano di Roma, in collaborazione con l’università Sapienza e con l’università di Lubiana nasce proprio con l’obiettivo di individuare nuovi percorsi di cura per la malattia di Lyme. Lo studio si concentra in particolare sul biofilm che protegge i microrganismi rendendoli resistenti agli antibiotici.

In attesa delle nuove possibilità di intervento su questa infezione, è bene sapere che è importantissimo, per prevenire o per combattere qualsiasi patologia (Covid 19 compreso), tenere “in forma” il sistema immunitario. Il corpo si ammala a causa dello stress e dei problemi del sistema immunitario oppure in caso di malattie gravi che alterano, danneggiano o modificano la barriera di questo complesso sistema di difesa (come nel caso della borreliosi). Un valido aiuto per migliorare l’attività del sistema immunitario è dato dall’integratore AHCC.

Il ruolo del composto AHCC contro la malattia di Lyme

L’Active Hexose Correlated Compound (AHCC) è un composto derivato dal fungo Shiitake, originario dell’Asia orientale, il secondo al mondo per consumo, le cui proprietà benefiche sull’organismo, e in particolare di contrasto ad alcune delle più diffuse patologie croniche infiammatorie, sono sostenute da numerosi studi scientifici. La molecola è impiegata nella pratica medica dalla popolazione giapponese fin dalla sua scoperta.

Gli alfa-glucani, presenti nel fungo Shiitake, permettono teoricamente al sistema immunitario di opporsi più efficacemente agli attacchi che deve affrontare.

È uno degli immunostimolanti naturali, ovvero i suoi componenti sono in grado di migliorare la risposta immunitaria dell’organismo di fronte alle aggressioni esterne e interne. Questo integratore è impiegato da solo o in affiancamento ai farmaci tradizionali.

Quale integratore di AHCC scegliere

NKlife AHCC® in capsule o in formulazione liquida è un validissimo integratore a base di AHCC. Si tratta, come già evidenziato, di un supplemento alimentare prodotto dal micelio del fungo Shiitake, unico estratto di fungo al mondo a base di α-glucano, caratterizzato da un peso molecolare bassissimo.

A rendere unico al mondo il prodotto AHCC® è un processo brevettato di coltura in crusca di riso, tecnologia esclusiva della Amino Up di Sapporo – Giappone.

Controindicazioni

AHCC® è sicuro e non è tossico. Non sono note controindicazioni nell’uso di questo integratore. Non sono disponibili studi sull’assunzione in stato di gravidanza e durante l’allattamento; si consiglia per questa ragione di non assumerlo in questi casi. Come per altri integratori, è importante comunicare al medico la scelta di assumere il prodotto.



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