La pelle e i muscoli possono essere colpiti da una patologia molto insidiosa, che può anche presentarsi ciclicamente e diventare cronica. Si chiama dermatomiosite, riguarda prevalentemente i soggetti molto giovani o gli over 40, ma può colpire chiunque; le sue cause sono pressoché sconosciute. I meccanismi che ne favoriscono lo sviluppo sono legati probabilmente a patologie autoimmuni; in alcuni casi a scatenarla possono essere processi infettivi di origine virale o batterica. Anche la genetica gioca il suo ruolo.
Per queste ragioni individuare una cura specifica non è semplice. Generalmente, una volta diagnosticata, la dermatomiosite viene curata con farmaci immunosoppressori e corticosteroidi abbinati a diete e fisioterapia. In alcune circostanze si ricorre anche alle competenze del logopedista, per far fronte ai problemi che possono riguardare l’area del linguaggio.
I sintomi interessano la pelle e i muscoli; trattandosi di un processo infiammatorio è facilmente riscontrabile nelle persone affette da questa patologia un eritema rosso viola su collo, torace, volto, mani, schiena e articolazioni. La pelle tende a ispessirsi dando luogo a sclerodermia, soprattutto sugli arti. L’estrema debolezza muscolare e il dolore a livello di arti e schiena sono altri sintomi della dermatomiosite. Nei casi più gravi si va incontro a perdita della massa e del tono muscolare, con progressiva atrofia dei muscoli.
Le complicanze di questa malattia, che intervengono in caso di mancata diagnosi e in assenza di cure adeguate, sono molto serie: dalla difficoltà nella deglutizione, con conseguente dimagrimento, ai problemi cardiaci.
È importante dunque riferire al medico eventuali disturbi che possono essere compatibili con la patologia. È lui a prescrivere, se è il caso, gli esami diagnostici cui sottoporsi. Si procede con un esame ematico completo, per verificare i valori di specifici enzimi, come la creatinfosfochinasi e l’aldolasi. Possono essere molto utili ulteriori esami di approfondimento come la risonanza magnetica e l’elettromiografia.
La terapia a base di cortisonici è utile perché inibisce il sistema immunitario che, nel caso di malattie come questa, si trova in una condizione di iperattività.
Oltre ai farmaci può essere molto utile assumere degli integratori alimentari, allo scopo di controllare e contenere i sintomi.
I prodotti contenenti il composto AHCC sono tra gli integratori più indicati. L’AHCC aiuta il sistema immunitario indebolito dagli effetti del cortisone. Questo integratore fa sì che le difese dell’organismo siano comunque in grado di combattere altre patologie, con la sua azione stimola solo le cellule chiamate ad affrontare eventuali batteri e virus. Per contrastare l’infiammazione, vengono proposti molto spesso gli acidi grassi Omega-3, che sono di supporto al cortisone.
Infine, un ottimo sostegno arriva dai fermenti lattici e dai probiotici: anch’essi sono in grado di ridurre l’attività infiammatoria, intervenendo sulla flora batterica. Un intestino disordinato favorisce i processi infiammatori. Con i probiotici il problema si riduce notevolmente, offrendo al paziente una sensazione di sollievo. Consultare il medico prima di assumere altri prodotti oltre a quelli da lui prescritti è raccomandato.