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Una ricerca della Washington University School of Medicinedi St. Louis apre nuove possibilità di cura per i pazienti affetti da sclerosi multipla. Le terapie per questa malattia del sistema nervoso centrale potrebbero avvalersi di uno strumento introdotto negli ultimi anni nella medicina ematologica e oncologica, uno strumento che sta offrendo grandi risultati. Si tratta dell’immunoterapia CAR-T, potenziale arma contro le malattie autoimmuni, secondo alcuni studi.

Le CAR-T potrebbero essere impiegate soltanto per intervenire sulle cellule impazzite del sistema immunitario, quelle che aggrediscono gli organi sani, mentre risparmierebbero le cellule sane.

Che cosa sono le CAR-T

L’acronimo sta per Chimeric Antigen Receptor T-cell e fa riferimento a uno specifico tipo di cellule, i linfociti T. Nelle persone colpite da alcune malattie onco-ematologiche, queste cellule vengono prelevate dal paziente (utilizzando il suo sangue) e modificate geneticamente, ovvero armate perché possano contrastare lo sviluppo delle cellule tumorali. Ciò avviene nel momento in cui i linfociti T, ingegnerizzati, vengono reinfusi nel paziente. Si tratta di prodotti farmaceutici che vengono ottenuti in laboratori specializzati e controllati; quindi, strutture di cura avanzate. Le terapie sono somministrate sotto stretto controllo medico nell’ambito di quelle stesse strutture.

Attraverso quindi un processo di laboratorio sofisticato, i linfociti T citotossici vengono dotati della proprietà di riconoscere le cellule malate, a partire dagli antigeni che esse hanno sulla loro superficie. Il riconoscimento è possibile per via della presenza sui linfociti di recettori specifici. Il recettore è una proteina in grado di legarsi a un elemento determinato. Per fare un paragone a titolo esemplificativo, si potrebbe citare un bottone automatico. Una parte del bottone è in grado di agganciare l’altra per dimensioni e forma, assolutamente compatibili.

Le terapie con CAR-T potrebbero dunque essere una strada da percorrere per affrontare, oltre ai tumori, anche alcune malattie autoimmuni, come la sclerosi multipla.

Cos’è la sclerosi multipla

Si tratta di una malattia infiammatoria degenerativa il cui bersaglio è il sistema nervoso centrale. Nella persona colpita si attiva il processo di demielinizzazione. Vuol dire che si verifica la perdita progressiva della mielina, la sostanza che riveste le fibre nervose, in più di un distretto corporeo (per questo motivo al nome della patologia segue l’aggettivo ‘multipla’).

Questo processo degenerativo porta alla formazione di placche (dove la parte mielinica si riduce fino a perdersi) che possono trasformarsi, col tempo, in vere e proprie cicatrici. In luogo del tessuto sano compare quindi tessuto cicatriziale. Il termine sclerosi(dal termine greco il cui significato è indurimento) si riferisce proprio alle cicatrici.

Le cause della sclerosi multipla

L’ipotesi più accreditata dalla comunità scientifica è che alla base della malattia vi sia un anomalo funzionamento del sistema immunitario. La sclerosi sarebbe quindi una patologia autoimmune. Il sistema immunitario identificherebbe la mielina come un elemento esterno all’organismo, un agente patogeno da combattere e non una parte da preservare. Vi sarebbero poi diversi fattori predisponenti, come quello ambientale e l’ereditarietà.

I principali sintomi della sclerosi multipla

  • Mancanza di forza
  • Fatica nello svolgere qualsiasi attività
  • Disturbi alla vista
  • Anomalie nella percezione e disturbi della sensibilità (es. difficoltà ad avvertire il caldo, il freddo e alcuni stimoli)
  • Perdita dell’equilibrio

Diagnosi e prevenzione

La diagnosi si effettua con l’esame del liquido cerebrospinale, con la risonanza magnetica nucleare e altre indagini. Naturalmente è importante sottoporsi anche a complete analisi del sangue. Non c’è modo di prevenire la malattia, al momento, né esiste una cura specifica. Il paziente si sottopone a una serie di trattamenti, anche riabilitativi, che lo aiutano a mantenere una buona qualità della vita.

I farmaci normalmente utilizzati sono i corticosteroidi e, più recentemente, gli immunomodulanti, anche in associazione ai primi. La scoperta della Washington University School of Medicine di St. Louis potrebbe dunque offrire un contributo importantissimo. Senza dubbio una speranza in più per tanti pazienti.

Le malattie autoimmuni non si possono prevenire, allo stato attuale. Non c’è una profilassi da seguire per evitarle. Certamente uno stile di vita sano e un’alimentazione equilibrata sono il punto di partenza per tenere alla larga le patologie (le infezioni, le infiammazioni, le malattie tumorali).

Un sistema immunitario in forma ci farà difficilmente ammalare. Difese fragili invece ci esporranno a qualsiasi genere di rischio.

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Si tratta di NKlife AHCC® in capsuleo in soluzione orale. È un ottimo supporto per il sistema immunitario. Il suo principio attivo è estratto dal micelio del fungo Shiitake, unico estratto di fungo al mondo a base di α-glucano, caratterizzato da un peso molecolare bassissimo. Viene quindi assorbito rapidamente e svolge immediatamente la sua funzione in favore del sistema immunitario. Assumerlo in autunno e in inverno (in realtà è indicato in qualunque stagione dell’anno) aiuta a prevenire le infezioni. L’influenza è tornata a contagiare moltissime persone, avere la possibilità di rinforzare le difese immunitarie può fare la differenza. NKlife AHCC® può contribuire ad allontanare il rischio influenza, ad allontanare tutte le malattie respiratorie che circolano nei mesi freddi. O comunque a combattere al meglio queste patologie.

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AHCC® è stato sottoposto a numerosi test clinici e in vitro, su esseri umani e cavie, da oltre trenta università e istituti di ricerca medica e oltre settecento ospedali nel mondo che hanno confermato l’assenza di tossicità e la sicurezza dell’integratore.

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  • Possiede proprietà antiossidanti
  • È un disintossicante naturale; agisce sul fegato in questo senso
  • Può contribuire a far scendere il livello degli zuccheri nel sangue

 

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