Il caldo e l’umidità rappresentano un rischio per la salute, se non ci si prepara ad affrontarli in maniera adeguata. Tra i rischi legati alla stagione estiva ci sono le malattie veicolate dagli insetti. In particolare, dalle zecche e dalle zanzare. La vegetazione nelle aree urbane è in crescita, sia per la mancata cura degli spazi verdi in molte città italiane, sia per l’abbondanza delle piogge (soprattutto in alcune regioni), che ha caratterizzato la primavera.
Zanzare tigre, cavallette e insetti proliferano in un ambiente poco curato e con tanta vegetazione, in presenza di tassi di umidità molto elevati. È dunque consigliabile adottare dei comportamenti adeguati alla stagione estiva. Innanzitutto, è bene prestare particolare attenzione all’idratazione (quindi bere molto) e coprirsi, se si partecipa a eventi all’aperto, con pantaloni e camicie in cotone o in lino. L’alternativa è cospargersi la pelle con prodotti repellenti per gli insetti, meglio se tali preparati contengono esclusivamente ingredienti naturali.
È importante anche il ricambio dell’aria in casa e l’uso appropriato delle zanzariere e degli spray anti-insetti. Anche in questo caso, è bene scegliere prodotti naturali.
Le zanzare sono portatrici di malattie come il West Nile Virus e la malaria; le api e le vespe possono pungere, scatenando reazioni allergiche anche piuttosto gravi. Attraverso le zecche, è possibile contrarre la malattia di Lyme, infezioni di vario genere, l’encefalite e altre patologie.
Il primo rimedio, in caso di puntura di insetto, consiste nell’applicazione del ghiaccio (avvolto in un panno) per alcuni minuti, sulla parte della pelle interessata dalla puntura. Il ghiaccio aiuta ad attenuare il bruciore, se presente, e il prurito tipico delle punture di zanzara.
La malattia di Lyme (o borreliosi) è un’infezione trasmessa da un parassita (una zecca del genere Ixodes). Il sintomo precoce della patologia è il rush cutaneo nella zona del morso che, in seguito, può estendersi ad altre parti del corpo. Nel tempo, la persona che contrae la borreliosi può sperimentare alterazioni neurologiche, cardiache e articolari. I sintomi della malattia sono persistenti, se non viene curata in tempo, e debilitanti. Combatterla, una volta contratta, non è semplicissimo, perché l’organismo può non rispondere adeguatamente agli antibiotici.
Il West Nile Virus (della famiglia Flaviviridae) è stato scoperto, per la prima volta, negli anni Trenta, in Uganda. L’agente patogeno ha poi trovato diffusione anche negli altri continenti. È presente anche in Italia. I portatori della malattia sono per lo più zanzare e uccelli selvatici; le prime raramente possono trasmettere il virus agli uomini, attraverso le punture. Esistono altre tipologie di contagio (trasfusioni di sangue e trapianti di organi, per esempio), ma sono molto più remote.
Nei soggetti colpiti possono comparire i seguenti sintomi
È una malattia che si contrae attraverso il morso di zecche infette. I primi sintomi della malattia possono essere molto simili a quelli dell’influenza; in seguito, il quadro clinico può aggravarsi. Il paziente può quindi sviluppare una meningite o un’encefalite. Si può prevenire l’encefalite utilizzando i repellenti per gli insetti, da spalmare sulla pelle.
Esiste anche un vaccino contro l'encefalite da zecca che prevede la somministrazione di tre dosi, con richiami a cadenza triennale. Il periodo migliore per vaccinarsi è quello invernale, in modo da essere già protetti nel periodo di massima attività delle zecche. La vaccinazione è raccomandata solo per le persone esposte al morso di zecca per motivi di lavoro e per la popolazione residente in aree a rischio (stabilite valutando la diffusione della malattia).
Anche in Italia è avviata da tempo la sorveglianza su questa malattia. I cambiamenti climatici, gli scambi commerciali internazionali sempre più frequenti impongono la massima attenzione, da parte delle autorità sanitarie. In Italia continuano a essere presenti zanzare del genere Anopheles, potenziali vettori di malaria.
La malattia è causata da un microrganismo trasmetto all’uomo attraverso la puntura di zanzara, del genere Anopheles, appunto. Tra le persone a rischio: chi viaggia molto, i pazienti affetti da AIDS o con HIV, le donne incinte non immuni e i bambini che vivono nelle aree più a rischio. I casi italiani sono di importazione, si tratta cioè di persone che hanno contratto la malattia in aree a rischio, all’estero.
Se ci si reca in Paesi a rischio, è bene coprirsi adeguatamente e cospargere la pelle con specifici repellenti. Esiste anche la possibilità di seguire una profilassi, assumendo determinati farmaci. Ma è una scelta che va valutata con il medico di base.
Come suggerisce il sito del Ministero della Salute, è bene applicare sulla cute esposta repellenti per insetti a base di DEET (N,N-dietil-n-toluamide), o di KBR (Icaridina), ripetendo, se necessario, ad esempio in caso di sudorazione intensa, l'applicazione come da etichetta (i repellenti di origine naturale, poi amplificati industrialmente, come il PMD (Citrodiol) o l’AMP (IR3535), possono rappresentare una valida alternativa ai precedenti in zone di basso rischio).
Assumere prodotti nutraceutici può aiutare a difendersi dai virus, potenziando l’attività del sistema immunitario. L’AHCC®, in particolare, è stato oggetto di numerosi studi preclinici e clinici e la sua efficacia è stata provata anche nei casi di West Nile Virus, oltre che di alcuni virus dell’epatite e di quelli classici influenzali.
Fonti: MSD; Ansa; Società Italiana di Medicina Ambientale; Ministero Salute