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Il sistema immunitario è in grado di difendere l’organismo dalle minacce rappresentate da virus, germi e batteri. Non solo: le difese naturali si attivano anche in presenza di anomalia delle cellule. Si chiama immuno-sorveglianza ed è quel meccanismo che consente al sistema immunitario di individuare e distruggere determinate proteine sulla superficie delle cellule. Si tratta di proteine che possono portare la cellula a degenerare in senso tumorale.

Il sistema immunitario ci difende anche dai tumori

In sintesi, quindi, l’organismo umano possiede strumenti molto potenti, capaci persino di identificare precocemente cellule cancerose e neutralizzarle. Tuttavia, non sempre, tali strumenti riescono a raggiungere l’obiettivo. Alcuni tumori aggirano l’ostacolo, ingannando il sistema immunitario. Accade soprattutto quando quest’ultimo è compromesso o è in una condizione di ridotta efficienza; può anche accadere che le difese siano annientate da infezioni piuttosto serie. Il virus dell’immunodeficienza acquisita responsabile dell’AIDS mette completamente fuori gioco il sistema immunitario, esponendo la persona affetta dalla malattia a rischi gravi. In questi casi, anche una patologia normalmente curabile può diventare fatale.

Il melanoma e i legami con l’efficienza del sistema immunitario

Tra i tumori il cui sviluppo è favorito da una ridotta capacità del sistema immunitario, c’è anche il melanoma. Alcuni studi hanno rilevato che nelle persone con immuno-compromissione, le possibilità di sviluppare un melanoma aumentano di circa sei volte, rispetto agli individui con sistema immunitario regolarmente attivo. Altre ricerche indicano un rapporto diverso: il melanoma si svilupperebbe nelle persone immuno-compromesse con un rischio tre volte più alto rispetto alla popolazione sana, dal punto di vista immunitario. I ricercatori non sono concordi su questo punto, c’è anche chi sostiene che non vi sia alcun rapporto tra attività immunitaria e comparsa di melanomi. In realtà non esistono studi sufficientemente esaustivi sul tema.

Un sistema immunitario sano è una barriera contro i tumori

È scontato sottolineare, ma lo facciamo ugualmente, che a prescindere dalle conclusioni di carattere statistico, è chiaro che un sistema immunitario in salute riesca a difendere meglio l’organismo dalle minacce più diverse, comprese quelle tumorali.

Le statistiche evidenziano, senza dubbio, che l’incidenza dei tumori della pelle sia in aumento, in tutto il mondo. La prevenzione è l’arma più potente che abbiamo a disposizione contro il cancro (anche quello della pelle, nelle sue differenti manifestazioni).

Proteggersi dal sole per proteggere la pelle dai tumori

Siamo praticamente in estate: la stagione del mare e delle giornate all’aria aperta. Quando ci si espone al sole, l’importante è proteggere la pelle con creme correttamente formulate, filtri di vario genere (lo sono anche gli indumenti) ed evitando l’esposizione nelle ore centrali della giornata.

La Società Italiana di Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmesse ha fatto il punto, in questi giorni, sul fattore di rischio per le malattie della pelle rappresentato dall’esposizione solare. Il dato che conforta riguarda le terapie e le tecniche diagnostiche, sempre più sofisticate queste ultime e personalizzate, le prime.

Tra i principali fattori di rischio per lo sviluppo del melanoma o di altre malattie della pelle

  • La presenza di molti nei
  • La pelle chiara
  • L’esposizione ai raggi UV senza protezione
  • La familiarità
  • Il sistema immunitario indebolito (anche se questo fattore non trova tutti i medici concordi)

Che cos’è il melanoma

Il melanoma colpisce per lo più tessuti sani, nel 30% dei casi si manifesta tramite un neo preesistente, per il 5% dei casi ha origine nelle macchie della pelle legate all’età.

Tipi di melanomi

Il melanoma a diffusione superficiale rappresenta il 70% di tutti i casi. La metà di queste lesioni nasce da un neo preesistente e si riscontra generalmente nelle persone di età compresa tra i 30 e i 50 anni. Le lesioni sono piatte o leggermente in rilievo, hanno bordi irregolari e il loro colore non è uniforme. Il loro sviluppo è lento; possono passare anni prima che si estenda ad altri tessuti. Il melanoma nodulare rappresenta il 10-15% dei casi, quello tipo lentigo maligna, il 5%, mentre l’acrale lentigginoso costituisce meno del 5% dei melanomi. La malattia che non ha un’origine primaria copre tra il 5 e il 10% dei casi totali e, infine, il 3% dei melanomi si sviluppa in zona oculare.

Il melanoma dell’occhio

È molto raro. Colpisce l’occhio ed è definito anche uveale, per la sua localizzazione. Può manifestarsi anche sulla palpebra, a livello della congiuntiva; esiste poi il melanoma dell’iride, della coroide (sotto la retina) e quello del nervo ottico.

I melanomi non vanno confusi con i carcinomi basocellulari e il carcinoma a cellule squamose. Altre lesioni della pelle sono di carattere benigno, non costituiscono una minaccia per la vita, ma possono creare disagi estetici e pratici.

I nuovi esami diagnostici e le terapie

Come già evidenziato, esistono oggi diverse opzioni terapeutiche e altrettante possibilità di diagnosi. Naturalmente la prevenzione (cioè visite regolari dal dermatologo, anche senza segnali d’allarme apparenti) è importante per poter fare una diagnosi precoce ed evitare che i tumori della pelle si estendano ad altri organi. Il dermatoscopio è lo strumento che non deve mai mancare nello studio del dermatologo; in alcuni casi è importante fare una total body mapping e/o un esame dei nei che somiglia alla TAC. La microscopia confocale in vivo e la Line-field Confocal Optical Coherence Tomography permettono di diagnosticare la natura di una lesione cutanea con un'accuratezza simile a quella di un esame istologico, ma senza tecniche chirurgiche.

Quanto alle cure, l’immunoterapia e le terapie mirate sono molto efficaci nel trattamento dei tumori della pelle, anche di quelli inoperabili e dei melanomi in fase avanzata.

Come tutelare il sistema immunitario

Per la salute del sistema immunitario è importante correggere quelle che possono essere qualificate come abitudini sbagliate. Il primo ambito da curare è quello della nutrizione. Un’alimentazione variegata (possibilmente mediterranea) ed equilibrata, con il giusto apporto di vitamine, sali minerali, proteine e carboidrati aiuta il sistema immunitario a conservare intatte le sue prerogative. Anche il movimento, quindi l’attività fisica regolare, è auspicabile. Dedicare parte della giornata all’allenamento fisico moderato è fondamentale per stare bene. Infine, gli integratori alimentari frutto della ricerca nutraceutica possono offrire un valido sostegno all’alimentazione, andando a modulare e potenziare (a seconda delle necessità) le difese naturali dell’organismo.

NKLife AHCC® è un prodotto che contiene un particolare estratto. Una combinazione di elementi che si ottiene tramite le cellule del fungo Lentinula edodes. Il risultato è una molecola in grado di supportare il sistema immunitario, in particolare le cellule dell’immunità aspecifica, quelle che entrano in azione contro virus e batteri. Secondo diversi studi la molecola è in grado di far crescere il numero dei linfociti Natural Killer, elementi sui quali si concentra oggi la ricerca scientifica orientata a individuare nuove terapie contro il cancro. L’AHCC® migliorerebbe anche la produzione di citochine, indispensabili contro le infiammazioni.

Inoltre, l’assunzione di questo composto da parte degli over 65 può essere efficace nel contrastare il naturale decadimento delle difese immunitarie.

AHCC® migliora l’efficienza del sistema immunitario e potenzia la resistenza alle infezioni. È anche un antiossidante capace di contrastare il Papilloma Virus.

Perché assumere NKLIFE AHCC®

  • È un adiuvante nei trattamenti tumorali, in associazione alla chemioterapia (secondo alcuni studi, migliora la gestione degli effetti collaterali ed è utile nelle terapie di follow up).
  • È un supporto alle cure delle infezioni virali come epatiti, HIV, herpesvirus e influenze.
  • In campo ginecologico, è usato con successo per neutralizzare l’HPV, prevenire il carcinoma uterino e per combattere la candida.
  • Migliora i sintomi di gravi patologie del fegato come l’epatite, l’epatite C (85% di riduzione della carica virale in 3 mesi) e l’epatite fulminante.
  • Contribuisce a ridurre il livello degli zuccheri nel sangue nelle persone diabetiche e normalizza i livelli dell’emoglobina glicata aiutando, in questo modo, a prevenire l’insorgenza di complicazioni del diabete.
  • Aiuta a diminuire i processi infiammatori dell'organismo, grazie alla rimodulazione dei globuli bianchi, senza interferire con le terapie farmacologiche.
  • Nella Soluzione Orale il composto (disponibile anche in capsule) è stato rinforzato sinergicamente con l'estratto di Perilla.

Fonti: Ansa; MSD; Istituto Dermopatico dell’Immacolata-Roma; Mio Melanoma Italia Onlus; Società Italiana di Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmesse



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