In Italia i pazienti diabetici sono oltre 3,5 milioni. Cinquecento milioni in tutto il mondo. La qualità della vita di queste persone potrebbe sensibilmente migliorare grazie a un rinnovato ritmo di somministrazione dell’insulina.
Il nuovo farmaco basale sarebbe somministrato una volta alla settimana e non tutti i giorni, modificando radicalmente le abitudini dei pazienti con diabete di tipo 2. Si passa dunque dalle iniezioni quotidiane a un’unica somministrazione. A confermare l’efficacia della nuova opzione terapeutica sono due studi diversi, pubblicati sulle riviste Jama e New England Journal of Medicine.
Tra i ricercatori che hanno redatto la versione definitiva dello studio pubblicato su una delle due riviste, c’è anche un italiano. Si tratta di Roberto Trevisan, professore di Endocrinologia all'Università di Milano-Bicocca e direttore della Diabetologia dell'ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
Si attende il parere degli enti regolatori del farmaco, per dare il via a quella che si preannuncia come una vera e propria rivoluzione. Una nuova era per i pazienti con diabete, candidabili alla somministrazione della nuova terapia.
In genere le persone che affrontano il diabete di tipo 2 sono in età avanzata e hanno altre patologie, che richiedono terapie spesso quotidiane. Quindi alleggerire la tabella giornaliera dei farmaci, per queste persone, rappresenterebbe un traguardo importante. Lo sarebbe per la loro qualità di vita, che con la nuova metodologia di somministrazione, migliorerebbe notevolmente.
Il diabete è una malattia cronica progressiva che determina un aumento del livello di glucosio nel sangue. I livelli di glucosio nel sangue (glicemia) sono normalmente inferiori a 100 milligrammi/decilitro (mg/dl) dopo 8 ore di digiuno e si fa diagnosi di diabete quando, per almeno due volte, la glicemia è superiore a 126 mg/dl, oppure superiore a 200 mg/dl, dopo la somministrazione per bocca di una soluzione contenente glucosio (test del glucosio).
Il glucosio è indispensabile alle cellule; senza questo elemento esse non avrebbero l’energia per le loro funzioni. Il glucosio è regolato da un ormone: l’insulina. Tale sostanza regola il trasporto degli zuccheri dal sangue alle cellule.
Poiché si tratta di una malattia cronica, tende a peggiorare con il trascorrere del tempo, è generalmente associata all’obesità e può provocare seri danni alla circolazione del sangue, al cuore, ai reni, agli occhi e ai nervi.
Assumere un integratore alimentare che supporti l’attività del sistema immunitario e svolga altre importanti funzioni può essere indicato, sia nel caso di pazienti diabetici, sia nel caso di persone sane. L’esercizio fisico regolare e i farmaci prescritti dal medico completano il quadro delle attività da mettere in atto per contrastare il diabete.
Il composto AHCC® migliora l’efficienza del sistema immunitario e la resistenza alle infezioni. Aiuta l’organismo a neutralizzare il Papilloma Virus; possiede proprietà antiossidanti ed è il primo integratore a base di AHCC FD concentrato solubile. È disponibile in capsule o in soluzione orale.
Tra le altre funzioni, contribuisce a ridurre il livello degli zuccheri nel sangue nelle persone diabetiche e normalizza i livelli dell’emoglobina glicata aiutando, in questo modo, a prevenire l’insorgenza di complicazioni del diabete.
L’AHCC è estratto dal micelio di fungo Shiitake, coltivato in crusca di riso. L’estrazione avviene grazie a una tecnologia brevettata esclusiva di Amino Up di Sapporo, in Giappone. Grazie al peso molecolare molto basso, la molecola viene assimilata rapidamente dai globuli bianchi e rimette in moto immediatamente le difese immunitarie. AHCC è unico al mondo per la sua grande concentrazione in α-glucani, non meno del 39%.
Altre ragioni per assumere AHCC
Nella Soluzione Orale è rinforzato con estratto di Perilla, che potenzia il sistema immunitario e svolge attività antiossidante. Quando si decide di assumere un integratore alimentare è importante riferirlo al medico curante.
Fonti: Ansa; ISS; Ministero della Salute; MSD manuale.