Ottobre è il mese dedicato alla sensibilizzazione delle donne sui temi legati alla prevenzione del cancro al seno. Martedì 19 Ottobre si celebra, come ogni anno, la Giornata Mondiale contro il cancro al seno, istituita dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità).
Le campagne informative su questo tipo di tumore, purtroppo molto diffuso, sono fondamentali per promuovere gli screening e tutte le attività di prevenzione. La diagnosi precoce contribuisce a salvare molte vite. È necessaria per fermare sul nascere queste patologie, per avere quindi maggiori chance di guarigione. Il tumore al seno è la neoplasia diagnosticata più frequentemente in Italia, ma è anche quella per la quale sono disponibili molte cure. La diagnosi precoce favorisce la sopravvivenza al tumore, rendendola pari all’87%.
Con 54.976 nuove diagnosi in un anno, il cancro al seno rappresenta il 30,3 per cento di tutti i tumori che colpiscono le donne e il 14,6 per cento delle neoplasie diagnosticate in Italia.
Tuttavia, se l’incidenza (numero di nuovi casi) è in leggera crescita soprattutto nelle donne più giovani, la mortalità è in diminuzione (una riduzione del 6 per cento nel 2020 rispetto al 2015), pur rimanendo questa malattia la prima causa di morte per tumore nelle donne
(Fonti: AIRTUM – Associazione Italiana Registri Tumori; AIOM – Associazione Italiana di Oncologia Medica).
I controlli vanno effettuati periodicamente, sin da giovanissime. Non c’è bisogno di raggiungere i quarant’anni d’età per prenotare una ecografia al seno. Gli oncologi raccomandano di eseguire l’ecografia in abbinamento alla mammografia ogni due anni, meglio ancora annualmente (soprattutto per chi entra in menopausa). È importante anche avere cura di recarsi presso strutture sanitarie dotate di apparecchiature di ultima generazione.
Spesso si tende erroneamente a trascurare questo aspetto. Strumenti dalla tecnologia superata potrebbero non riuscire a individuare le lesioni molto piccole o quelle nascoste. La mammografia digitale 3D è preferibile all’esame tradizionale (ma può essere eseguita anche ad integrazione dello stesso) perché più accurata. Non vanno trascurate nemmeno le altre metodiche di indagine: l’autopalpazione e la visita senologica.
Chi ha già avuto casi in famiglia di tumore al seno, può inoltre richiedere il test genetico, altra importante arma di prevenzione. I fattori di rischio rispetto alla possibilità di sviluppare un tumore al seno, oltre alla familiarità, sono l’età, l’alimentazione e lo stile di vita.
In Italia sono diverse le iniziative organizzate per la Giornata del 19 ottobre. Tra le altre, segnaliamo quella promossa dal Ministero della Salute. Lo scorso maggio ha avviato una campagna informativa in collaborazione con la Breast Unit delle Università degli Studi di Roma Tor Vergata, di Modena e Reggio Emilia. Sul sito insenoallasalute.it è possibile compilare con i propri dati un questionario di anamnesi. Le persone che risultano più a rischio, in base alle risposte fornite, vengono contattate telefonicamente, per un consulto gratuito ed eventualmente viene offerta loro la possibilità di sottoporsi a esami di approfondimento.
Altre iniziative sono in programma per tutto il mese di ottobre a cura delle strutture sanitarie dedicate e delle associazioni come Lilte Airc.