I tumori alla gola sono in aumento e sempre più spesso sono causati dal Papilloma Virus umano (HPV). Lo confermano gli ultimi dati raccolti. Che il virus possa trasmettersi anche per via orale non è una novità. Lo abbiamo sottolineato in diverse occasioni, attraverso le nostre news: esistono oltre cento diverse tipologie di Papilloma Virus, ma non tutte causano danni all’organismo. La maggior parte di questi virus tende a regredire spontaneamente; solo alcune tipologie (quelle ad altro rischio) vanno monitorate, una volta accertata la loro presenza nell’organismo (bocca, gola, organi genitali e ano) ed eradicate.
I rapporti sessuali (anche orali) non protetti sono altamente sconsigliati, perché rappresentano la maggiore via di contagio. Uno studio della John Hopkins University evidenzia che chi ha frequenti rapporti orali con partner occasionali corre un rischio maggiore di contrarre il virus responsabile del cancro alla bocca e/o alla gola. La probabilità di sviluppare un tumore in seguito a infezione da Papilloma virus sarebbe, secondo le ultime statistiche, di oltre 4 volte maggiore, per queste persone. I tumori delle tonsille dovuti all’HPV (una tipologia specifica di quelli che riguardano il cavo orale) sono in forte aumento in entrambi i sessi, così come riportato dalla Fondazione Veronesi.
Tra il 1988 e il 2012, per una popolazione complessiva prossima a otto milioni di abitanti, è emerso un numero di diagnosi di tumori del cavo orale pari a 28295 unità. Per 3984 di questi casi, in cui la malattia aveva sempre colpito le tonsille (bersaglio preferito dall'HPV), la causa è stata riconosciuta in un'infezione da Papillomavirus. Tutte le altre diagnosi - l'83% delle quali registrate tra gli uomini - erano la conseguenza dell'eccesso di consumo di sigarette e alcol (Fonte: Fondazione Veronesi).
Dunque, anche nel caso delle affezioni alla bocca e alla gola, uno stile di vita sano tiene lontane le patologie oncologiche. Tuttavia, le neoplasie della bocca e della gola risultano maggiormente curabili, se provocate dal Papilloma Virus, rispetto a quelle causate dall’alcol e dal fumo.
Tra i sintomi più comuni del cancro alla gola: tumefazioni a livello del collo che possono essere palpate; dolore e ronzio alle orecchie, mal di gola persistente e difficoltà nella deglutizione. Tale sintomatologia è tuttavia comune ad altre patologie. È consigliabile quindi consultare il medico, evitando di allarmarsi ingiustificatamente. Anche nel caso in cui attraverso l’esame obiettivo e quelli diagnostici dovesse risultare la presenza del Papilloma Virus e/o di un tumore già sviluppato è bene considerare che le possibilità di guarigione sono buone. Oltre alla chirurgia, la terapia include anche la chemio e la radio.
Queste malattie si possono prevenire, evitando i rapporti sessuali a rischio, usando quindi le dovute precauzioni e adottando una alimentazione bilanciata. Anche l’attività sportiva aiuta l’organismo a tenere lontani i virus e le malattie oncologiche, così come le altre patologie (quelle cardiache, per esempio). Evitare di “allevare” stati infiammatori è un’altra raccomandazione importante. Per questa ragione è bene consumare cibi che prevengano le infiammazioni, limitando il consumo di quelli che invece le favoriscono. Nella prima categoria, ovviamente, compaiono la frutta (anche quella secca), la verdura e il pesce azzurro. Nella seconda le carni rosse, gli zuccheri e le farine raffinate, tra gli altri alimenti.
Con gli integratori alimentari, a base naturale, si possono prevenire o contenere le infiammazioni, potenziando anche il sistema immunitario. Fondamentale l’assunzione di vitamine: la vitamina C ma anche la vitamina D3(magari associata alla K2, per un’azione a più ampio raggio). La D3 ha un’azione modulante nei confronti della risposta infiammatoria e garantisce la normale attività del sistema immunitario. L’AHCC è un altro principio attivo immunostimolante. E poi la curcuma, sostanza utilizzata spesso con finalità antinfiammatorie. Gli integratori possono essere assunti sia a scopo preventivo, sia come supporto delle terapie farmacologiche. I dati dimostrano che l’associazione di farmaci e integratori spesso favorisce una guarigione più rapida.