La dermatite atopica riguarda una parte della popolazione italiana adulta che si attesta tra il 2 e il 5%, e può colpire fino al 20% dei bambini. L’impatto di questa patologia sulla vita sociale e sulla sfera emotiva dei pazienti è enorme. Anche le spese mediche, per chi è costretto ad affrontare la dermatite atopica, sono piuttosto alte. Come sottolinea Francesco Saverio Mennini, riportando i dati di uno studio del Ceis, il costo medio per ogni singolo paziente è pari a 4.284 euro all’anno, ma può lievitare notevolmente per gli over 40. Secondo le stime si può anche arrivare a superare la cifra di 20.000 euro all’anno, per singolo paziente (Fonte ANSA).
Si tratta di una infiammazione che colpisce improvvisamente la cute, la quale diventa secca e pruriginosa e si copre di macchie rosse con piccole vesciche, abrasioni, crosticine. In genere le persone con pelle secca e iperattiva sono le più predisposte a sviluppare questa patologia, che può presentarsi in associazione con asma o rinite allergica.
Le parti interessate sono soprattutto
Non sono note. Probabilmente c’è una predisposizione genetica alla malattia. Il meccanismo che si innesca provoca un improvviso processo infiammatorio, che può essere attivato da un qualunque agente. Nelle persone colpite, la cute è permeabile, per così dire, a certe sostanze che normalmente non riuscirebbero a raggiungere gli strati oltre l’epidermide. Tra i fattori scatenanti della dermatite atopica, bisogna senza dubbio considerare lo stress psico-fisico e il cambiamento di stagione.
Evitare i comportamenti errati, come lavarsi troppo spesso con saponi e detergenti aggressivi, può aiutare ad allontanare il rischio di sviluppare la dermatite atopica.
È bene usare prodotti lenitivi, quando si avverte una sensazione di fastidio alla pelle.
Una volta effettuata la diagnosi, evitare le creme emollienti, idratanti e soprattutto i prodotti con profumo. La pelle non li tollera, così come mal sopporta i capi di biancheria e di abbigliamento sintetici. Privilegiare le fibre naturali (il cotone, il lino) è sempre una buona abitudine, anche in assenza di malattie della pelle. Quando ci si espone al sole, bisognerebbe farlo nelle prime ore del mattino o nel tardo pomeriggio, per scongiurare i rischi legati all’esposizione ai raggi ultravioletti. I pazienti con dermatite atopica non possono usare creme protettive, perché irritanti. Rischiano di peggiorare i sintomi e la malattia. Il sole aiuta i soggetti colpiti da dermatite atopica; per questa ragione è consigliabile, quando possibile, esporsi ma è bene farlo nelle fasce orarie già indicate.
A volte il medico ricorre alla prescrizione di creme ad azione riducente, contenenti ittiolo solfonato o catrame minerale.
Possono avere un ruolo nel rafforzare il sistema immunitario a fini preventivi, rispetto alle patologie di qualsiasi genere. Per quel che riguarda le infiammazioni, esistono degli ottimi composti che hanno proprietà antinfiammatorie, antibatteriche, lenitive.
Nel catalogo Biolife sono disponibili diversi prodotti naturali dalle proprietà antinfiammatorie: la curcumina, il sulforafano, etc. Anche il sistema immunitario va supportato. A tale fine, il composto AHCC è un ottimo immunomodulante. Le sue proprietà sono diverse; gli oncologi, per esempio, lo consigliano ai pazienti in chemio o radio terapia, perché agisce contrastando gli effetti negativi delle terapie.
Ricordiamo, come sempre, che gli integratori non sono farmaci, ma insieme ai medicinali svolgono un’efficace azione di supporto, negli stati patologici più diversi.