La debolezza muscolare estrema è un sintomo comune a diverse patologie, dall’influenza alla distrofia muscolare. Anche il Sars-CoV-2, il virus che causa la Covid è, in molti casi, responsabile di una condizione caratterizzata da affaticamento e debolezza.
Sintomi del genere non vanno mai trascurati, soprattutto se non si risolvono spontaneamente nell’arco di qualche giorno. Possono rappresentare un importante campanello d’allarme, rispetto a una patologia forse poco conosciuta ma piuttosto invalidante, nelle sue manifestazioni più serie.
Si tratta di una patologia di origine autoimmune, classificata con il nome miastenia gravis (MG). Il sintomo principale di questa malattia è proprio la debolezza muscolare, dovuta all’estrema difficoltà dei tessuti muscolari a contrarsi regolarmente. Miastenia è un termine che viene dal greco “myastheneia” e significa letteralmente “muscolo senza forza”. L’aggettivo latino “gravis” ne definisce la gravità.
È per fortuna una malattia rara, conseguenza di un’anomala attività del sistema immunitario; quest’ultimo ostacola la comunicazione tra i nervi e i muscoli (producendo anticorpi che inibiscono l’acetilcolina, molecola necessaria per la trasmissione degli impulsi). Generalmente tende a peggiorare con il tempo. La debolezza muscolare può invece migliorare con il riposo e peggiorare, al contrario, quando i muscoli sono in attività. Il paziente può anche attraversare lunghe fasi in assenza di sintomi.
Possono verificarsi complicanze dovute anche all’assunzione di farmaci controindicati nei pazienti con miastenia. Talvolta fasi acute si alternano a fasi con una sintomatologia più leggera.
Non sono note, come nel caso delle altre malattie autoimmuni. Probabilmente il fattore genetico associato ad altri elementi, come quelli ambientali, può essere all’origine della miastenia. Non sono stati ancora studiati tutti i meccanismi causali delle malattie autoimmuni. Nel caso della miastenia gravis, le molecole colpite dagli autoanticorpi sono il recettore dell’acetilcolina e la tirosinchinasi.
L’acetilcolina è un neurotrasmettitore indispensabile per la trasmissione degli impulsi del sistema nervoso centrale e periferico. È un composto scoperto nel 1924 da Otto Loewi. È coinvolto nei movimenti della muscolatura volontaria. Interviene anche nella contrazione del cuore.
La tirosinchinasi è un enzima che appartiene al gruppo delle chinasi. La maggior parte delle tirosinchinasi è direttamente coinvolta sia nelle vie di trasduzione dei segnali cellulari, sia nei sistemi di regolazione che si esplicano attraverso le modificazioni post-traduzionali delle proteine (Fonte: Enciclopedia medica Treccani).
La diagnosi si effettua tramite la ricerca di autoanticorpi specifici e attraverso un esame che si chiama elettromiografia. In alcuni casi, per la diagosi, si ricorre anche alla somministrazione di farmaci anticolinesterasici.
L’obiettivo delle terapie è ridurre i sintomi e consentire una migliore convivenza del paziente con la malattia cronica. Al paziente vengono somministrati farmaci che attenuino la sintomatologia e medicinali immunosoppressori.
Non esistono al momento strategie preventive. Tuttavia, uno stile di vita sano e una dieta equilibrata, associati a un’attività fisica svolta regolarmente aiutano non poco il sistema immunitario. Alcuni integratori possono favorirne l’attività. Possono essere assunti senza particolari controindicazioni. In ogni caso, è sempre bene informare il medico dell’eventuale assunzione, soprattutto in caso di terapie in corso.
Un integratore particolarmente indicato per modulare l’attività del sistema immunitario è AHCC®, in capsulee in soluzione orale. Il prodotto, ottenuto dal micelio del fungo Lentinula edodes, migliora l’efficienza del sistema immunitario e la resistenza alle infezioni.
A rendere unico al mondo il composto AHCC® è un processo brevettato di coltura in crusca di riso, tecnologia esclusiva della Amino Up di Sapporo, in Giappone.
Grazie al peso molecolare molto basso, la molecola viene assimilata rapidamente dai globuli bianchi e rimette immediatamente in moto le difese immunitarie.
Si usa in caso di sistema immunitario deficitario, per contrastare gli effetti della chemioterapia, come disintossicante epatico, può contribuire a ridurre gli zuccheri nel sangue. Si tratta di un prodotto sicuro e non tossico; tuttavia si consiglia sempre di riferire al medico l’eventuale assunzione di integratori alimentari.