La cistite interstiziale è una malattia cronica che comporta la difficoltà nella minzione e l’aumento della frequenza. Il dolore può essere costante o ciclico.
La vescica si infiamma, in caso di cistite interstiziale, con un aggravamento progressivo della malattia.
Ad esserne colpite sono sia le donne, sia gli uomini, a qualsiasi età.
L’incidenza maggiore si rileva nella popolazione femminile.
La qualità della vita risulta compromessa da questa patologia, che causa anche problemi di carattere psicologico.
Le origini della malattia sono ancora ignote, anche se gli specialisti suggeriscono che le infezioni virali e batteriche possano essere tra i fattori scatenanti, così come gli interventi chirurgici in zona vescicale.
Quando l’urina entra in contatto con la parete della vescica, il paziente avverte un forte dolore. Ciò avviene a causa della carenza di glucosaminoglicani, condizione che rende il rivestimento delle pareti della vescica particolarmente fragile.
Le glucosaminoglicani sono le sostanze prodotte dalle cellule della vescica proprio per proteggere la parete e ad evitarle il contatto con l’urina, ricca di sostanze tossiche.
Nella cistite interstiziale la lesione è continuativa, cioè la rigenerazione del rivestimento mucoso non è possibile. Il dolore non è l’unica conseguenza della cistite interstiziale, la malattia può danneggiare anche le funzioni dell’apparato riproduttore.
Lo stimolo frequente a urinare e il dolore sono i sintomi di questa patologia.
La cistite comune è causata da batteri, nel caso dell’interstiziale non è così. Ciò rende difficile individuare la terapia, o meglio non consente l’uso degli antibiotici, poiché inutili e non indicati.
Il dolore spesso interferisce con la vita sessuale che risulta ostacolata da questo disturbo, sia nelle donne, sia negli uomini.
In alcuni casi la malattia si presenta in associazione a vestibolite vulvare, fibromialgia e sindrome del colon irritabile.
Per la diagnosi, in genere, si ricorre agli esami delle urine e alle ecografie.
Nello specifico, il medico può prescrivere l’uretrocistoscopia, mentre l’esame istologico mirato è utile a escludere la presenza di altre patologie.
La cistoscopia è un esame della parete vescicale che si effettua tramite endoscopio, uno strumento che permette di scoprire, attraverso l’uretra, eventuali lesioni.
Per ottenere una terapia particolarmente efficace, che miri a ridurre sensibilmente il dolore, serve una diagnosi precoce che sappia subito individuare la problematica. La cura viene somministrata solitamente per via orale.
I farmaci prescritti sono:
che sembrano particolarmente indicati per la cistite interstiziale.
Spesso si ritiene necessaria la prescrizione di farmaci antidepressivi.
Altri approcci prevedono terapie endovescicali, con instillazione di glicosaminoglicani; soluzioni a base di acido ialuronico e condroitinsolfato che possono migliorare la sintomatologia.
Gli effetti benefici che la molecola AHCC può avere sulla cistite interstiziale sono un tema di discussione nella comunità scientifica.
Al momento non sono ancora disponibili studi che ne certifichino un’efficacia concreta, ma diverse persone colpite da questa patologia hanno sperimentato un miglioramento della loro condizione, con una netta diminuzione del dolore dopo un’assunzione prolungata di integratori a base di AHCC.
Il composto AHCC svolge un’attività immunostimolante e immunomodulante, la sua assunzione potrebbe quindi favorire un miglioramento delle difese immunitarie vescicali.
In ogni caso assumere AHCC contribuisce a far crescere le difese contro tutti quei batteri presenti nella vescica, in caso di cistite e cistite interstiziale. AHCC non ha particolari effetti collaterali e rafforza le difese immunitarie nelle persone sane, così come in quelle affette da patologie.
Gli integratori di AHCC non interagiscono con i farmaci impiegati per la cura della cistite interstiziale. L’associazione con i farmaci non è controindicata. Al contrario essi possono fornire un utile supporto alle cure farmacologiche, le uniche in grado di contenere la cistite. L’assunzione di AHCC va, in ogni caso, comunicata sempre al medico di riferimento, anche in assenza di patologie.