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In estate, la frutta è un’ottima alternativa ai dolci. Ciò non vuol dire che i dolci siano da escludere totalmente. Bisognerebbe piuttosto fare attenzione alle quantità, in ogni stagione dell’anno. Nei mesi più caldi, in particolar modo, i dolci andrebbero consumati con razionalità, magari preferendo più spesso quelli a base di frutta.
Le temperature elevate e gli alti tassi di umidità espongono al rischio di disidratazione. Ecco perché è importantissimo bere regolarmente durante il giorno, cioè bere a intervalli regolari 1,5/2 litri di acqua al giorno. I liquidi si possono assumere in altri modi, ovvero non esclusivamente bevendo acqua minerale o acqua del rubinetto.
Prediligere i cibi con un elevato contenuto in liquidi aiuta a idratarsi, soprattutto nel caso di quelle persone (non poche) che non amano ingerire grandi quantità di acqua. La frutta diviene quindi più che mai essenziale, perché consente di integrare sali minerali, vitamine e antiossidanti. Consente di idratarsi correttamente alternando il classico bicchiere d’acqua con altri elementi. Attenzione, però, alle dosi. Una mela al giorno è troppo poco. Oltretutto questo meraviglioso frutto non è di stagione, anche se ormai si trova sui banchi dell’ortofrutta tutto l’anno.
L’estate offre un’ampia varietà di frutti. Quelli rossi, come lamponi, mirtilli e fragole sono bellissimi e buonissimi. Contengono molte sostanze antiossidanti, per cui fanno bene alla pelle, alla vista, all’apparato cardiocircolatorio. Un frutto con un elevato contenuto d’acqua è l’anguria. Anche il melone è ricco di liquidi. Sono entrambi un imperativo, in estate. A parte il fatto che incontrano il gusto di tantissime persone, aiutano a scongiurare il rischio di disidratazione. Al mare, oltre al gelato o in alternativa allo stesso, gustare una bella fetta di anguria aiuta a dissetarsi e ad avvertire il senso di sazietà (per chi sta seguendo una dieta ipocalorica controllata è un’ottima soluzione). Anche le pesche sono molto salutari; mangiandole si fa scorta di vitamina C e di potassio. Concentriamoci però sull’albicocca.
È un vero elisir di benessere. Un frutto piccolo e virtuosissimo. La sua forma, il suo colore sono graditissimi. Le albicocche sono infatti una festa per la vista, prima ancora che per il palato. Quelle più colorate sono da preferire, perché più ricche di carotenoidi.
Sono contenuti nella frutta e nella verdura; si tratta di pigmenti vegetali lipidici dai colori accesi: rosso, giallo e arancio. Riescono a proteggere l’organismo umano dalla luce, quando è in eccesso. Dei seicento tipi di carotenoidi classificati, se ne possono trovare cinquanta negli alimenti che si ingeriscono quotidianamente. Sono contenuti in frutta e verdura (come le albicocche, gli spinaci, le zucche, le carote e i pomodori).
Le albicocche sono ricche di proprietà benefiche. La loro superficie è vellutata, e presenta un colore non necessariamente omogeneo: si va dal giallo all’arancio al rosso. L’albicocca è sui banchi della frutta da giugno ad agosto. Il betacarotene che contengono è un precursore della vitamina A.
Il precursore è una sostanza che il corpo trasforma in vitamina. Nel caso del betacarotene, il pigmento si converte in vitamina A. Si definiscono precursori tutte quelle sostanze chimiche che si trasformano in altre.
L’organismo usa il betacarotene per la sintesi della vitamina A. Il betacarotene è una sostanza presente in molti degli alimenti che consumiamo quotidianamente. È liposolubile; vale a dire che si scioglie nei grassi e non nell’acqua. Il colore di alcuni frutti e verdure è dovuto proprio al betacarotene.
Naturalmente, nessuna sostanza va assunta oltre le dosi di cui l’organismo ha bisogno: gli effetti benefici potrebbero facilmente trasformarsi in effetti non esattamente positivi.
Quante albicocche mangiare al giorno
Vale sempre la regola del cinque, ovvero delle cinque porzioni di frutta e verdura da assumere quotidianamente. Queste porzioni equivalgono più o meno a 4-500 grammi di vegetali al giorno. Di questi, 300 dovrebbero essere raggiunti con l’assunzione di frutta. Per quel che riguarda le albicocche, 2 o 3 frutti equivalgono a 150 grammi. Abbinati a 20/30 grammi di frutta secca favoriscono in maggior misura l’assorbimento delle sostanze benefiche, da parte dell’organismo.
Alimentazione e integratori frutto della ricerca nutraceutica
Per essere in forma, la frutta e la verdura sono fondamentali, così come gli altri elementi della dieta (carboidrati, proteine, etc.). Un’alimentazione varia ed equilibrata è sicuramente una via per sentirsi in forma e per favorire le attività dell’organismo, in primis quella del sistema immunitario. Si può pensare di aiutarlo scegliendo di integrare nella dieta quotidiana un integratore specifico, come l’AHCC®.
L’AHCC® è un composto il cui principio attivo è un estratto dalle cellule del fungo Lentinula edodes; una molecola in grado di supportare il sistema immunitario, in particolare le cellule dell’immunità aspecifica, quelle che entrano in azione contro virus e batteri. Secondo diversi studi la molecola è in grado di far crescere il numero dei linfociti Natural Killer, elementi sui quali si concentra oggi la ricerca scientifica orientata a individuare nuove terapie contro il cancro. L’AHCC® migliorerebbe anche la produzione di citochine, indispensabili contro le infiammazioni. Insomma, l’assunzione di AHCC® (in capsule o soluzione orale) può essere efficace nel contrastare l’abbassamento delle difese immunitarie, soprattutto in condizioni di stanchezza, stress e quando si affronta una patologia. È consigliabile informare sempre il medico dell’eventuale assunzione di integratori.
Fonti: Istituto Superiore di Sanità; Società Italiana di Nutrizione Umana; FeSIN; Fondazione Humanitas
