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Una delle sostanze naturali che, nel mondo della medicina, sta diventando molto importante negli ultimi anni è l'AHCC, Active Hexose Correlated Compound.

Si tratta di una molecola, prodotta da un fungo, che si è dimostrata un importante stimolante del sistema immunitario umano e, proprio per questo motivo, risulta d'aiuto nella cura di una serie di patologie, tra cui le malattie autoimmuni, ma anche le malattie infettive e le patologie neoplastiche, con particolare riferimento al cancro.
Si tratta di un polisaccaride (cioè una molecola composta da una serie di zuccheri) estratto da alcuni ibridi del fungo Shiitake, conosciuto in questo modo dal punto di vista gastronomico, Lentinula edodes come nome scientifico.

Il fungo è una delle specie più comuni del mondo, e cresce in Cina e in Giappone dove rappresenta uno dei funghi più consumati; il suo estratto AHCC risulta quindi essere un integratore completamente naturale.

L'azione dell'AHCC

L'AHCC può essere assunto per via orale e agisce non come un medicinale (che è una molecola ben definita), ma come integratore alimentare.
L'azione dell'AHCC è, nello specifico, quella di stimolare il sistema immunitario: costituisce infatti un nutrimento per varie famiglie di globuli bianchi che, assumendolo, si riproducono più velocemente e sono più attive del normale.
Ormai la medicina considera certo il rapporto tra consumo dell'AHCC e aumento delle cellule del sistema immunitario, ed è sempre più diffuso l'utilizzo nella terapia per le malattie croniche come le malattie autoimmuni.

Come agisce l'AHCC nelle patologie croniche

L'AHCC essenzialmente nutre i globuli bianchi, aumentandone la popolazione e quindi migliorando il nostro organismo nelle situazioni che dipendono direttamente dall'attività del sistema immunitario; è un po' lo stesso miglioramento che avrebbe una città se venissero raddoppiate le forze di polizia, per avere un'immagine pratica.
I globuli bianchi non sono tutti uguali, ma alcuni sono specializzati nel combattimento di malattie specifiche: tra questi, le famiglie che traggono maggior beneficio dall'AHCC sono i linfociti T helper e i linfociti NK, o Natural Killer.
Queste due popolazioni sono responsabili, rispettivamente, dell'attivazione del resto del sistema immunitario (i linfociti T Helper richiamano altri globuli bianchi specifici nelle infezioni, come delle vedette, liberando una serie di molecole dette citochine) e della distruzione delle cellule tumorali (i linfociti NK distruggono le cellule che considerano anomale).

L''AHCC ha quindi un ruolo importante nella guarigione dalle malattie croniche, e soprattutto in quelle autoimmuni: queste malattie sono causate da un comportamento anomalo del sistema immunitario verso lo stesso organismo.
In numerosi studi in cui l'AHCC è stato usato si è visto che l'incremento della popolazione dei globuli bianchi va a diminuire quella delle loro controparti "cattive" che attaccano lo stesso organismo.

Tra le patologie studiate che traggono benefici dall'integratore ci sono il il morbo di Chron, la colite ulcerosa, l'artrite reumatoide, tutte patologie autoimmuni, e anche le malattie infettive cronicizzanti e alcuni tipi di neoplasia.

Contro quali malattie croniche e autoimmuni è utile l'AHCC?

L'AHCC è utile in molte malattie croniche che possono interessare l'organismo, tra le quali ci sono le malattie autoimmuni e più in generale le malattie croniche.
Le prove dell'azione dell'integratore in questo genere di malattie ci sono e sono ormai dimostrate, perché un sistema immunitario efficiente è determinante nella risoluzione e, comunque, nel rallentamento della progressione di queste patologie.

  • Nel trattamento del Morbo di Chron, o Malattia di Chron, il proprio sistema immunitario attacca le cellule dell'intestino, provocando una patologie infiammatoria persistente. Non esiste un farmaco in grado di curarlo, ma con l'AHCC si riesce a controllarne i sintomi e, soprattutto, a far regredire la patologia: l'aumento dei globuli bianchi si affianca, quando viene somministrato, alla diminuzione dell'attività infiammatoria nell'intestino e quindi a una riduzione dei segni (diarrea e dolori) riducendo anche la necessità dei farmaci tradizionali, perché abbassandosi l'infiammazione c'è un minor bisogno dei cortisonici.
  • Nel trattamento della colite ulcerosa, malattia idiopatica (di cui, quindi, non si capisce la causa), l'AHCC è stato dimostrato, riduce le infiammazioni. Si pensa che il motivo sia un aumento nella produzione di citochine, che richiamano il sistema immunitario in misura maggiore, nella zona colpita (in particolare Macrofagi e linfociti T), e questo aiuta a ridurre l'infiammazione e, di conseguenza, i sintomi. Ad oggi non esiste trattamento, se non l'asportazione del tratto intestinale colpito, per cui ridurre i sintomi è determinante per il paziente e, in questo, l'AHCC si dimostra una sostanza molto importante, che mostra segni concreti già dopo poche settimane di trattamento.
  • Nel trattamento dell'artrite reumatoide, altra malattia autoimmune in cui il sistema immunitario attacca direttamente l'organismo, in questo caso le articolazioni, l'infiammazione permanente viene ridotta dall'assunzione di AHCC, per aumentata produzione di citochine che richiamano nella sede di base i globuli bianchi, che sono anche numericamente maggiori. Nonostante l'aumento numerico, si riduce però l'attacco verso le articolazioni, e l'assottigliamento della cartilagine, per cui la malattia ha un decorso più lento rispetto al normale.
  •  Nelle infezioni croniche di vario tipo l'AHCC risulta sempre un integratore utile alla riduzione dei sintomi. In queste infezioni (che possono essere a carico di varie parti del corpo), il sistema immunitario è solitamente debilitato, per cui non riesce a tenere sotto controllo la popolazione batterica o virale che origina l'infiammazione. Le terapie tradizionali cercano di distruggere l'agente infettante e allo stesso tempo avere un'azione antinfiammatoria (cioè evitare che il sistema immunitario combatta, che serve soprattutto a ridurre i sintomi); l'AHCC, invece, migliora lo stato del sistema immunitario mettendo l'organismo in una situazione di vantaggio, anche solo numerico, rispetto agli agenti infettanti che riduce l'infezione.
  • Non si tratta di patologie autoimmuni, ma il cancro è una malattia cronica, in cui l'AHCC si è dimostrato un supporto molto valido. Nella terapia del cancro, l'integratore stimola come abbiamo visto prima i linfociti NK, che distruggono autonomamente le cellule neoplastiche. Inoltre, i chemioterapici tradizionali tendono a inibire l'azione del sistema immunitario che di conseguenza è meno attivo: l'AHCC contrasta questo effetto e oltre a migliorare lo stato di salute generale contrasta gli effetti collaterali della chemioterapia, come la perdita di capelli, determinati spesso da una scarsa efficienza dell'immunità.


FONTI: <a href="&lt;a href=">http://AHCCpublishedresearch.com/articles/wp content/uploads/2016/07/II.C. AHCC 2011 Ritz Review.pdf</a>
<a href="http://www.erboristeriarcobaleno.com/files/AHCC_woodlands_patients_guide_updated.pdf">http://www.erboristeriarcobaleno.com/files/AHCC_woodlands_patients_guide_updated.pdf</a>



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