Una delle patologie di origine autoimmune più diffuse nella popolazione mondiale è la miastenia grave, conosciuta anche con il suo nome latino miastenia gravis.
Si caratterizza principalmente per una debolezza muscolare che, nel tempo, tende a peggiorare.
Si tratta di una delle poche malattie autoimmuni di cui si siano registrati casi di remissione completa.
Grazie alle terapie disponibili, i pazienti ad oggi riescono a condurre una vita quasi normale, riuscendo a tenere sotto controllo i sintomi della malattia anche nei casi più gravi.
In questo articolo andremo a descrivere la miastenia gravis, partendo dai sintomi per arrivare alle terapie farmacologiche ad oggi più indicate e ai rimedi naturali basati sull’assunzione di integratori alimentari, coadiuvanti dei trattamenti medici.
La miastenia gravis: cos’è e quali sono i sintomi caratteristici La miastenia gravis, come tutte le altre malattie autoimmuni, è caratterizzata da anticorpi specifici che attaccano le strutture dell’organismo.
In particolare, in questa patologia, vengono prodotti degli anticorpi che attaccano i recettori colinergici postsinaptici, inibendo l’effetto del neurotrasmettitore acetilcolina.
Possiamo capire meglio ciò cge accade con un esempio: tra due nervi (nella struttura detta sinapsi) c’è un piccolo spazio all’interno del quale viaggiano i neurotrasmettitori.
Questi vengono liberati dal primo nervo quando arriva l’impulso nervoso, e vengono recepiti dal secondo che trasforma nuovamente il messaggio in un impulso nervoso.
Così il cervello può mandare i propri segnali ai muscoli dell’organismo.
I neurotrasmettitori bersagliano i recettori che si trovano sul secondo nervo, passando il messaggio.
Nella miastenia gravis questo meccanismo di trasmissione viene meno perché l’acetilcolina (un neurotrasmettitore) viene liberato, ma non riesce a raggiungere la seconda parte della sinapsi, quella in cui il recettore è stato attaccato.
Così il muscolo non viene stimolato e non si contrae, anche se la volontà c’è.
Alcuni muscoli sembrano essere più colpiti di altri, come i muscoli che muovono l’occhio, quelli che controllano l’espressione facciale, la masticazione, la parola e la deglutizione, benchè non sia raro trovare delle forme “atipiche” che interessano altri muscoli.
Vi sono due terapie indicate per il trattamento di questa patologia:
In questo modo la concentrazione del neurotrasmettitore nella sinapsi rimane sempre elevata, e c’è più possibilità che l’impulso nervoso passi, riducendo i sintomi.
A queste due terapie farmacologiche si può affiancare, in alcuni casi, una terapia chirugica, necessaria quando la lesione è fortemente localizzata in alcuni punti.
La medicina naturale, da tempo riconisciuta per il suo ruolo di coadiuvante delle terapie mediche, consiglia l’assunzione di due integratori specifici, in grado di contribuire alla riduzione dei sintomi, se associati ai farmaci.
Le integrazioni alimentari per la Miastenia Gravis Gli integratori più indicati nei casi di Miastenia Gravis sono l’AHCC e la vitamina D3, in dosi piuttosto elevate.
Vediamoli più nel dettaglio:
Si tratta di una molecola in grado di nutrire le popolazioni leucocitarie (i globuli bianchi), in particolare quelli dell’immunità aspecifica (linfociti Natural Killer, granulociti neutrofili).
Questo permette di aumentare la quantità di leucociti circolanti diminuendo quella dei linfociti che producono anticorpi; così facendo si riduce la quantità di anticorpi circolanti senza intaccare le difese immunitarie (già messe a dura prova dal farmaco immunosoppressore).
Senza rendere l’organismo vulnerabile si riescono aad ottenere una diminuzione dei sintomi della malattia;
Sono necessari ulteriori studi in questo senso, ma è comunque un’integrazione utile da prendere in considerazione.
Con il tempo, in alcuni pazienti, può essere sospesa la terapia farmacologica, mentre in altri è necessaria un’assuzione a vita dei farmaci.
Gli integratori si affiancano e non sostituiscono la terapia medicina.
Il loro dosaggio, così come quello dei farmaci, va concordato con il proprio medico, che valuterà periodicamente i progressi del paziente e il decorso della malattia, operando eventuali modifiche ai dosaggi