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I tumori del midollo osseo sono tra le patologie oncologiche più complesse da curare.

Si tratta infatti di neoplasie particolari che, a differenza di altre forme tumorali, non danno origine ad una massa che tende a crescere e a colpire i tessuti circostanti, bensì diffondono le cellule maligne in tutto l’organismo tramite il sangue.

Il midollo osseo (da non confondersi con il midollo spinale) è la parte interna di alcune ossa nelle quali avviene un’attività emopoietica attuata dai precursori delle cellule del sangue (globuli rossi, globuli bianchi, piastrine) che, una volta nate, entrano nel circolo ematico dove permangono per un tempo variabile in base alla loro tipologia.

Quando la malattia colpisce le cellule precursori, si forma il cancro del midollo osseo, che che prende nomi diversi in base alla linea cellulare interessata: le più comuni sono le leucemie, sia acuta che cronica (dovuta alla produzione di globuli bianchi immaturi o maturi), e il mieloma multiplo, causato invece da una moltiplicazione delle plasmacellule, linfociti attivati che producono anticorpi.

Per trattare il cancro del midollo non è possibile utilizzare alcuna terapia chirurgica, per questo il trattamento d’elezione è la chemioterapia, che si basa sull’infusione nel sangue di sostanze farmacologicamente attive, in grado di colpire le cellule in diffusione attiva.

 I sintomi dei tumori al midollo osseo I sintomi di queste neoplasie non sono semplici da categorizzare, perché ogni forma presenta una sintomatologia particolare e diversa dalle altre varianti.

Anche le età di insorgenza, così come le terapie, sono diverse, ed è proprio per questo motivo che può risultare difficile effettuare una diagnosi precoce.

I tumori del midollo hanno la capacità di rimanere asintomatici anche per molto tempo dalla loro comparsa e, quando compaiono i primi sintomi, i danni non sono abbastanza gravi.

Molte diagnosi arrivano in seguito alle analisi del sangue di routine, cui si consiglia di sottoporsi con regolarità, anche in assenza di sintomi, dopo i 50 anni.

I sintomi riguardano principalmente dolori alle ossa, che possono derivare da un’attiva moltiplicazione di cellule al loro interno, oppure, come nel mieloma, a causa della distruzione del tessuto osseo stesso.

Altri sintomi di queste neoplasie possono essere l’insufficienza renale, la perdita di alcune funzionlità del sistema nervoso, debolezza costante e cattiva conduzione degli stimoli nervosi.

Il ruolo di AHCC nelle neoplasie del midollo osseo La scarsa disponibilità di terapie per il trattamento del cancro del midollo osseo ha portato la ricerca scientifica a guardare a terapie alternative a quelle farmacologiche, di supporto alla chemioterapia.

 Una delle molecole che meglio supportano le terapie tradizionali, è l’AHCC che è in grado di: 

  • stimolare la produzione di alcune linee cellulari, in particolare delle cellule Natural Killer, linfociti che non appartengono alle linee neoplastiche tipiche del cancro del midollo osseo.

La funzione di queste cellule è quella di combattere le cellule neoplastiche, limitando i danni che esse possono fare ma, soprattutto, combinando il loro effetto con quello dei farmaci chemioterapici.

  • togliere risorse alla produzione delle cellule neoplastiche, permettendo così una minore crescita della neoplasia che, anche in questo caso, supporta l’azione del chemioterapico, che dovrà agire su un numero minore di cellule neoplastiche.

La stimolazione della produzione di cellule NK si è dimostrata un meccanismo molto utile per il contrasto a diverse tipologie di tumore.

Sicuramente, trattandosi di una molecola naturale, AHCC non è in grado di guarire dal cancro, quindi è sempre necessario continuare a sottoporsi alle terapie prescritte dall’oncologo di fiducia.

 

FONTE: International Journal of Immunotherapy. Ghoneum M. et al. Immunomodulatory and anticancer effects of active AHCC. 1995; X1(1) 23 28.



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