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L’espressione “alimenti funzionali” indica una serie di cibi che hanno effetti attivi sull’organismo.In realtà tutti gli alimenti possono essere definiti tali perché apportano sostanze nutritive, più o meno importanti.

Anche le patatine fritte apportano nutrienti, per quanto non possano essere definite un alimento “amico della salute”.

Vi sono degli alimenti che, oltre a fornire energia all’organismo, possono migliorare lo stato di salute di organi e apparati, oppure l’andamento di alcune patologie.

Per una definizione precisa di "alimento funzionale" bisogna rifarsi quindi alla FUFOSE, l’Azione Concertata della Commissione sulla Scienza degli Alimenti in Europa, che dipende dall’Unione Europea: "Un alimento che ha un effetto benefico su una o più funzioni nell’organismo, al di là degli effetti nutritivi, in un modo rilevante per il miglioramento dello stato di salute e benessere e/o per ridurre il rischio di malattia.

 È consumato come parte di un regime alimentare normale.

" La definizione porta molto a restringere il campo degli alimenti che rientrano in questa categoria: un alimento, per essere definito funzionale, deve in qualche modo contribuire alla salute di chi lo assume, e non essere solamente nutritivo (gli effetti nutritivi, presenti in tutti gli alimenti, non contano) e deve contribuire in modo rilevante a migliorare lo stato di salute dell’organismo, cioè la sua azione deve essere confermata da fonti scientifiche, e non essere presunta, per esempio, dalla tradizione popolare.

Inoltre deve poter essere consumato quotidianamente, come parte di un regime alimentare bilanciato, e ciò esclude tutti quei prodotti che si assumono ciclicamente, come gli integratori minerali o vitaminici, nel caso di carenze specifiche.

Quali sono gli alimenti funzionali Nonostante una definizione piuttosto restrittiva, gli alimenti funzionali sono moltissimi, di cui citeremo solo i principali.

Gli alimenti antiossidanti Gli alimenti antiossidanti, che comprendono i frutti di bosco, ma anche diversi ortaggi come il pomodoro, contengono quantità rilevanti di sostanze che combattono l’ossidazione.

Tra le principali molecole antiossidanti vi sono le antocianine, che si trovano per lo più nei frutti di bosco, il licopene contenuto nei pomodori e l’acido ascorbico, o vitamina C, che si trova invece negli agrumi e in molti altri frutti.

L’effetto di questi alimenti è preventivo, perché con la loro azione antiossidante permettono di evitare l’invecchiamento cellulare, quindi di limitare lo sviluppo di patologie infiammatorie e neoplastiche.

Gli alimenti antinfiammatori comprendono soprattutto alcune categorie di acidi grassi, come gli omega 3, che hanno un effetto antinfiammatorio oramai scientificamente dimostrato.

Nella forma attiva si trovano principalmente nel grasso dei pesci carnivori e in commercio sotto forma di oli.

Questi grassi entrano a far parte della catena infiammatoria, interferendo con i mediatori chimici e bloccando l’infiammazione e le sue conseguenze, come la liberazione di istamina che causa l’iperemia, caratterizzata da dolore e prurito.

Gli alimenti antinfiammatori non sono preventivi come gli antiossidanti ma terapeutici, in quanto consentono di liberarsi di un problema già presente all’interno dell’organismo.

Gli alimenti stimolanti del sistema immunitario

Si tratta di alimenti che contengono sostanze in grado di stimolare le cellule del sistema immunitario a difendere l’organismo e combattere varie patologie.

Comprendono soprattutto i glucani, particolari carboidrati che si trovano principalmente nei funghi e che forniscono nutrimento alle cellule del sistema immunitario.

 L’estratto del fungho Shiitake, la molecola AHCC, è un alfa glucano dei più potenti, ha effetto terapeutico che lo rende un valido coadiuvante dei farmaci tradizionali per curare alcune patologie, tra cui le malattie autoimmuni e alcune neoplasie.

Gli alimenti probiotici I probiotici sono contenuti principalmente negli alimenti fermentati, come lo yogurt e il Kefir che, tuttavia, devono contenere una concentrazione minima di microrganismi per poter essere considerati a tutti gli effetti funzionali.

I microrganismi si stabiliscono nell’intestino e si riproducono con due effetti benefici principali.

Anzitutto riproducendosi tolgono spazio vitale ad eventuali batteri patogeni, permettendo così di curare varie problematiche intestinali.

In secondo luogo, con il loro metabolismo producono sostanze utili sia alla funzione intestinale che a quelle di altri organi, che in questo modo si mantengono sani.

I probiotici sono alimenti funzionali di tipo terapeutico, perché permettono di curare le patologie già in atto, principalmente quelle legate all’intestino.

Simili agli alimenti probiotici, vi sono anche i prebiotici, che non contengono batteri ma sostanze che nutrono i batteri già presenti nell’intestino, facendo proliferare le specie benefiche e lasciando senza risorse gli eventuali patogeni, destinati a morire.

I prebiotici hanno un effetto indiretto e inferiore a quello degli alimenti probiotici, ma sono comunque utili per la salute.



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