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Di AIDS non si muore più come un tempo.

Grazie alla scienza, la Sindrome da Immunodeficienza Acquisita che rappresenta lo stadio clinico finale dell’infezione da HIV, viene ormai considerata una patologia cronica.

L’HIV, o virus dell’immunodeficienza umana, è una malattia ad evoluzione lenta, che provoca gravi danni all’organismo, tanto da risultare fatale.

A differenza di altre malattie virali a carattere cronico, la sua azione non mina la funzionalità di uno o più organi specifici, bensì quella del sistema immunitario, che diventa incapace di svolgere il suo lavoro di protezione contro le infezioni.

A causare l’esito infausto della malattia, infatti, non è l’azione del virus dell’HIV in sè, bensì le malattie infettive causate da altri agenti patogeni che attaccano l’organismo indebolito da un sistema immunitario compromesso.

Un paziente affetto da HIV, oggi, può condurre praticamente una vita normale, a patto che si sottoponga a cure continue e costanti, finalizzate a limitare i danni che gli agenti patogeni possono causare all’organismo ed evitare il diffondersi del virus, andando a stimolare l’attività del sistema immunitario.

Il ruolo di AHCC nell’aumento del numero di cellule Natural Killer Proprio per ottenere una stimolazione del sistema immunitario nelle persone sieropositive, si può assumere l’AHCC, una molecola naturale derivata dal fungo Shiitake, che si è dimostrata in grado di aumentare in particolare alcune popolazioni cellulari immunitarie, in particolare i linfociti T e le cellule Natural Killer.

L’aumento del numero di cellule NK contrasta direttamente l’azione del virus all’interno dell’organismo, posticipando la comparsa dell’AIDS, fase terminale della patologia.

L'AHCC è un composto polisaccaridico, un alfa glucano, che si è dimostrato capace di aumentare le cellule del sistema immunitario.

La sua azione è semplicemente nutriente: il composto fornisce il carburante alle cellule per la loro riproduzione.

Sono ormai molto numerosi gli studi che hanno dimostrato la capacità immunostimolante di AHCC.

Le cellule Natural Killer e l’infezione da HIV

Le cellule Natural Killer fanno parte dell’attività immunitaria innata, detta anche aspecifica, la cui azione si rivolge contro qualunque patogeno entri in contatto con l’organismo.

Gli studi recenti come quello di Scully et. Al. del 2016, riportano però come queste cellule fungano da “ponte” tra il sistema immunitario naturale, innato, e quello adattivo, specializzato nella distruzione di patogeni ben precisi.

La stimolazione di questa popolazione cellulare ha quindi la capacità di migliorare anche l’attività delle cellule immunitarie in grado di combattere il virus, segnalandone la presenza nell’organismo.

L’attività delle Natural Killer, anche se indirettamente, stimola le altre popolazioni cellulari con due conseguenze importanti: da un lato un maggior numero di cellule del sistema immunitario consente di tenere sotto controllo i danni causati dai patogeni opportunisti, virus e batteri, che sfruttano la scarsa attività del sistema immunitario per danneggiare l’organismo, dall’altro tiene sotto controllo la replicazione virale, limitando di fatto l’attività del virus.

Entrambi i meccanismi sono funzionali alla salvaguardia della salute del paziente, ed è meraviglioso pensare che questo importantissimo effetto possa essere ottenuto semplicemente usando una molecola presente in natura.

Chiaramente quella con AHCC non deve essere considerata una terapia in senso stretto né, tantomeno, una cura.

Si tratta di un’integrazione naturale, che supporta le terapie mediche consentendo una diminuzione del dosaggio dei farmaci.

La terapia tradizionale, infatti, prevede l’assunzione di un cocktail di farmaci che inibisce la replicazione del virus HIV agendo non sul sistema immunitario, bensì sui meccanismi biochimici (enzimi e proteine) che portano alla diffusione del virus.

Il rimedio naturale e la terapia medica agiscono sfruttando meccanismi diversi e, se combinate insieme, raggiungono in modo più efficace l’obiettivo, migliorando la qualità di vita del paziente.

La ricerca sull’HIV si sta concentrando proprio nel trovare nuovi modi di combinare terapie diverse, guardando con sempre maggiore interesse alla medicina tradizionale, e ciò non solo per ottenere un aumento dell’effetto dei singoli principi attivi (o delle singole molecole), ma anche per evitare che si possano formare virus resistenti alle attuali terapie.

Sotto questo aspetto, l’AHCC è una delle molecole più importanti a disposizione dei pazienti sieropositivi per migliorarne la qualità e l’aspettativa di vita.



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