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La sindrome di Reiter è una patologia ad eziologia infettiva legata all’insorgenza di processi infiammatori che colpiscono diversi organi.

La causa primaria dell’infiammazione è l’infezione scatenata da batteri a trasmissione sessualeed oro fecale, solitamente Chlamydia trachomatis, Salmonella spp, Shigella spp, Yersinia spp e Campylobacter spp.

Nella sindrome di Reiter, circa 2-3 settimane dopo l’infezione batterica, si verifica un improvviso malfunzionamento del sistema immunitario che può colpire le articolazioni, l’uretra e gli occhi (la cosiddetta triade).

La sindrome di Reiter in gran parte dei casi si limita ad interessare le sole articolazioni, nel qual caso viene chiamata artrite reattiva.

Sintomi

I sintomi sono molto variabili ma comprendono:

  • dolore,
  • tumefazione
  • infiammazione delle grandi articolazioni,
  • congiuntivite con eritema e bruciore,
  • eruzioni cutanee,
  • diarrea,
  • febbricola.

Chi colpisce?

La sindrome di Reiter è poco comune (1 caso ogni 2.500 persone) e colpisce maggiormente uomini di età compresa tra 15 e 40 anni.

In alcuni soggetti (specialmente donne) l’uretrite e la congiuntivite possono essere asintomatiche, renderlo difficoltosa l’individuazione della triade e ritardando di conseguenza la diagnosi della sindrome.

Cause

Le cause della sindrome di Reiter non sono ancora note, ma perché il processo infiammatorio abbia inizio si devono necessariamente verificare un’infezione da parte di alcuni batteri intestinali, urinari o genitali e subito dopo il malfunzionamento del sistema immunitario, come accade nelle patologie autoimmuni in cui le cellule immunitarie attaccano organi e tessuti dell’organismo stesso.

Quindi l’infezione batterica è l’evento scatenante, ma il principale colpevole dello sviluppo della sindrome è l’anomalia del sistema immunitario.

Sono state indagate anche possibili predisposizioni genetiche, come l’essere portatori del gene HLA B27(dal 60 al 90% dei casi di sindrome di Reiter), ma i meccanismi che portano a tale predisposizione non sono chiari.

Ad oggi è possibile curare le infezioni che causano la sindrome, ma la sindrome stessa non ha alcuna terapia specifica: i sintomi infiammatori e l’anomala risposta del sistema immunitario possono essere trattati con antinfiammatori, corticosteroidi ed antireumatici, che però presentano il problema di effetti collaterali notevoli.

Nella maggior parte dei casi la sindrome di Reiter causa una artrite reattiva che viene classificata nello spettro delle spondiloartriti, ovvero quelle patologie che causano infiammazione delle articolazioni e dei tendini che collegano le articolazioni alle ossa ed ai muscoli, spesso come risultato di una infezione.

Il gene HLA B27, riscontrato nel 75% dei soggetti affetti da sindrome di Reiter, è stato anche associato a persone colpite da spondilite anchilosante e questa scoperta fa propendere per una maggiore suscettibilità genetica dei portatori verso disfunzioni immunitarie.

Il meccanismo patogenetico che causa la deregolazione del sistema immunitario nella sindrome di Reiter è ancora ignoto, ma è probabilmente coinvolto il cosiddetto mimetismo molecolare: in alcuni soggetti, la risposta immunitaria diretta contro specifici antigeni successivamente alla sconfitta dell’infezione si trasforma in risposta immune contro antigeni self simili a quelli microbici.

Sono noti in letteratura numerosi casi di mimetismo molecolare contro antigeni batterici, tra cui manifestazioni autoimmuni dopo infezioni ripetute da Streptotoccus pyogenes.

Alcuni studi hanno anche segnalato un possibile ruolo da parte del microbioma intestinale, che sarebbe alterato nei soggetti affetti dalla sindrome, ma i dati disponibili sono limitati.

L’assenza di una specifica cura per l’infiammazione causata dalla sindrome di Reiter ha portato la comunità medica ad interrogarsi sul possibile effetto benefico di alcuni integratori immunomodulanti nel ridurre l’infiammazione e l’iperattività del sistema immunitario.

Tra questi merita di essere menzionato l’AHCC, un integratore coadiuvante del sistema immunitario di supporto contro:

  • infiammazioni,
  • stanchezza,
  • effetti collaterali dei chemioterapici ed altre patologie croniche.

Estratto dal micelio del fungo shiitake, l’AHCC è un insieme di glucidi lineari (alfa e beta glucani) noti per effetti benefici sul sistema immunitario, con il vantaggio di un basso peso molecolare che permette ai nutrienti di essere assorbiti ed utilizzati in toto senza subire modificazioni chimiche che potrebbero diminuirne la disponibilità.

L’efficacia di AHCCcome ricostituente ed immunomodulante è stata provata da numerosi studi sia in Giappone (Paese di origine dell’estratto) sia in altri Paesi in patologie come cancro, infezioni e malattie infiammatorie croniche di carattere reumatico.

AHCC ha dimostrato di poter controllare l’attività infiammatoria scatenata dalle cellule appartenenti al sistema immunitario: esercita un effetto protettivo nel modello animale del diabete di tipo 1 e, in ratti affetti da malattia cronica intestinale, AHCC ha attenuato l’infiammazione del colon e l’espressione delle citochine e chemochine proinfiammatorie in modo simile al farmaco solitamente utilizzato per tale malattia, migliorando allo stesso tempo la disponibilità di composti antiossidanti come il glutatione.

L’integratore AHCC può portare benefici a pazienti affetti da malattie infiammatorie croniche con una forte componente autoimmunitaria come:

  • l’artrite reattiva (sindrome di Reiter),
  • il morbo di Crohn,
  • il lupus eritematoso sistemico,
  • l’artrite reumatoide
  • la sclerosi multipla.

Anche se non rappresenta ancora una terapia definitiva ed a sé stante per mancanza di studi definitivi sui suoi effetti, utilizzato sotto controllo medico ed in combinazione con le attuali terapie AHCC contribuisce a modulare positivamente il sistema immunitario.

 



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