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La condizione medica caratterizzata da un livello basso di globuli bianchi, anche detti neutrofili, è conosciuta come neutropenia, che letteralmente significa “mancanza di granulociti neutrofili”, appunto.

Non si tratta di una conduzione comune, infatti è molto più facile riscontrare dalle analisi del sangue, un aumento dei granulociti neutrofili piuttosto che una loro diminuizione.

Tuttavia, quando diagnosticata, rappresenta un campanello d’allarme perché, benchè transitoria, può essere il sintomo di qualche problema sottostante.

In questo articolo approfondiremo questa condizione prendendone in esame le cause, i sintomi che la caratterizzano e le terapie alimentari naturali che si possono seguire per guarire dalla neutropenia. 

Neutropenia, neutrofili bassi: le cause

In generale, quando un qualsiasi valore delle analisi del sangue risulta basso, le cause possono essere principalmente due: o quella sostanza o cellula viene prodotta in minori quantità dall’organismo, oppure viene eliminata in quantità maggiori rispetto al normale.

La produzione dei globuli bianchi avviene nel midollo osseo. Se vi sono problemi di qualsiasi tipo a carico del midollo osseo, l’organismo produrrà meno globuli bianchi.

Questo genere malfunzionamento può dipendere da vari fattori: anomalie congenite, tipiche dei bambini immunodepressi o anomalie acquisite, che possono dipendere sia da malattie che da infezioni del midollo.

La perdita dei globuli bianchi, invece, può dipendere da più fattori differenziati.

In generale, in caso di infezione il corpo reagisce aumentando i bianchi circolanti, pertanto comunemente il loro valore risulta alto nelle analisi ematiche.

Tuttavia può succedere che, in caso di infezioni altamente debilitanti o di infezioni virali che bersagliano direttamente questa popolazione cellulare (come l’HIV, o alcuni ceppi influenzali), non ci sia l’aumento atteso ma, al contrario, vi sia una diminuzione dei globuli bianchi.

Questa diminuzione può dipendere anche da un problema di natura cronica, che si verifica quando l’organismo è fortemente debilitato, tanto da non essere più in grado di produrre nuovi globuli bianchi.

Altra causa che può portare ad una diminuzione dei globuli bianchi sono le patologie autoimmuni, cioè quelle malattie in cui il sistema immunitario inizia ad attaccare le sue stesse strutture, per cause ancora sconosciute.

Questo processo di autodistruzione potrebbero portare a una diminuzione dei granulociti neutrofili.

Infine, ci sono gli effetti dei farmaci, generalmente i chemioterapici, oppure delle radiazioni (come quelle prodotte dalle radioterapie), che possono abbassare il numero di globuli bianchi circolanti.

Per quanto riguarda i sintomi, in presenza di neutropenia il soggetto sperimenta una forte debilitazione e, soprattutto, subentra la suscettibilità alle malattie infettive.

Poiché i granulociti neutrofili rappresentano la prima linea delle difese dell’organismo, una difesa aspecifica valida contro tutti i batteri e contro tutti i virus (in attesa delle difese più specifiche rappresentate dai linfociti), quando vengono a mancare, le malattie batteriche e virali tendono a colpire più facilmente e più duramente l’organismo.

Questo è particolarmente vero per i patogeni opportunisti, che non sarebbero in grado di sviluppare uno stato di infezione in un organismo sano, ma che lo diventano in un organismo malato e debilitato.

 Come aumentare il numero di granulociti neutrofili

La risposta a questa domanda dipende per la maggior parte della causa che ha portato ad una diminuzione del numero dei granulociti neutrofili.

Se questa è dovuta ad una malattia infettiva, è assolutamente necessario guarire tale condizione assumendo farmaci specifici per quel patogeno.

Se il problema riguarda il midollo osseo, possono essere attuate invece delle terapie specifiche di pertinenza medica.

In generale, per salvaguardare l’organismo, è comunque utile seguire uno stile di vita sano, e non esporsi a situazioni potenzialmente pericolose per la salute, venendo in contatto con patogeni, come accade in luoghi affollati come gli ospedali.

E’ quindi importante non debilitare ulteriormente il sistema immunitario, permettendo una rigenerazione dei granulociti.

Esistono poi degli alimenti che sono in grado di stimolare naturalmente la replicazione delle cellule del sistema immunitario, caratterizzati da catene polisaccaridiche indigeribili che vengono assorbite a livello intestinale e hanno la capacità di nutrire varie popolazioni cellulari, tra cui i  granulociti neutrofili.

Questi alimenti sono i funghi, e in particolare alcune specie fungine che stanno acquisendo sempre più importanza in medicina proprio per questa loro capacità di stimolare il sistema immunitario.

Le molecole nei funghi non sono tuttavia molte, ed è per questo che vengono applicati dei processi di estrazione e purificazione al fine di concentrare maggiormente i “principi attivi” contenuti al loro interno, dai quali si possono produrre degli integratori alimentari naturali.

Una delle molecole più interessanti è l’AHCC, migliore sia per concentrazione che per numero di risultati scientifici conseguiti e riportati in letteratura.

L’AHCCè un glucano isolato dal fungo Shiitake, o Lentinula edodes.

Se assunto continuativamente, in presenza di neutropenia, ha la capacità di aumentare il numero dei globuli bianchi circolanti, contribuendo alla risoluzione della condizione patologica.

Questa sua proprietà dipende molto dalla causa che ha scatenato la neutropenia, quindi la sua efficacia potrebbe essere minima oppure molto elevata.

I pazienti affetti da neutropenia che desiderassero provare la terapia naturale a base di AHCC sono invitati a parlarne prima con il loro medico, che saprà dare loro indicazioni più precise sull’efficacia della molecola fungina nel caso specifico.

Tutto ciò benchè l’assunzione di AHCCsia priva di effetti collaterali.



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