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La dermatomiosite è una condizione medica caratterizzata dall’infiammazione e dal danneggiamento progressivo della pelle e dei muscoli scheletrici che ricopre.

Si tratta di una patologia particolare, perché si presenta in genere insieme ad altre malattie infiammatorie, e può essere accompagnata da sintomi più o meno gravi.

Al momento le cause che portano allo sviluppo di questa patologia sono sconosciute, ma per certo si sa che essa fa parte del vasto complesso di malattie autoimmuni che possono colpire l’essere umano, nonostante si tratti di una delle varianti meno comuni.

Come per le altre autoimmunità, è difficile poter usufruire di una terapia specifica, in grado di guarire dalla malattia o, quantomeno, di migliorare significativamente la qualità dei vita del paziente.

In questo articolo cercheremo di capire che cos’è la dermatomiosite, a che punto è arrivata la ricerca e quale ruolo hanno gli integratori alimentari nella riduzione della la sintomatologia.

La dermatomiosite

La dermatomiosite è una patologia che colpisce la pelle e i muscoli scheletrici nella loro accezione più ampia, comprendente anche il cuore (manifestandosi con una miocardite).

 I sintomi si possono, in generale, distinguere in due categorie: 

  • Le alterazioni cutanee: che si manifestano come edema, che può comparire sul viso, sulle palpebre e sulle articolazioni, oppure sul ginocchio e sulle mani.

 Si possono riscontrare delle placche sopraelevate rispetto al resto della pelle;

  • Le alterazioni muscolari: al dolore al muscolo si aggiunge una perdita delle sua funzionalità, con impossibilità di contrarre i muscoli, che tende solitamente a peggiorare senza alcun cenno di miglioramento, in modo più o meno rapido.

Se colpisce il muscolo cardiaco, la dermatomiosite può essere pericolosa per la stessa vita del paziente.

Anche se non accompagnata dalla sintomatologia tipica delle altre malattie autoimmuni, nella dermomiosite si possono presentare altri sintomi che riguardano, in qualche modo, sempre i muscoli: dalla disfagia (difficoltà alla deglutizione), alle difficoltà respiratorie dovute all’interessamento dei muscoli intercostali e del diaframma, passando per i problemi alle articolazioni.

La causa della dermatomiosite rimane ad oggi sconosciuta e, anche se la patogenesi è autoimmunitaria (cioè il sistema immunitario per motivi ignoti inizia ad attaccare strutture dell’organismo stesso), si suppone che si manifesti sia per cause genetiche, sia per cause infettive (come l’infezione da HIV, enterovirus, cytomegalovirus, parvovirus, Borrelia).

Il ruolo di questi batteri nella patogenesi, tuttavia, al momento non è ancora stato chiarito.

La terapia farmacologica della dermatomiosite Dal punto di vista farmacologico, la terapia più utilizzata (e praticamente l’unica) vista la generale estensione delle lesioni e la variabilità dei sintomi, è la terapia cortisonica.

Poiché i sintomi sono causati da un’iperattivazione del sistema immunitario che attacca le proprie strutture, il cortisone a dosi immunosoppressive (che sopprimono l’attività immunitaria) permette di ottenere dei vantaggi soprattutto in termini di abbassamento del dolore, miglioramento della qualità della vita e possibilità di utilizzare i muscoli interessati dalla malattia.

Il trattamento farmacologico deve essere iniziato quanto prima e potrebbe protrarsi a lungo, fino alla totale remissione dei sintomi.

 I malati di dermomiosite sono seguito da medico reumatologo.

Le integrazioni e le terapie complementari A fianco delle indicazioni mediche, lo stile di vita sembra svolgere un ruolo fondamentale per il miglioramento del quadro clinico.

Ad oggi si dibatte in campo medico sull’utilità dell’attività fisica nel miglioramento dello stato generale di salute.

Nei casi che interessano le articolazioni, fare attività può essere d’aiuto soprattutto per evitare che esse si possano bloccare.

Dal punto di vista alimentare, una dieta che non stimoli l’avanzare dell’infiammazione è, in generale, utile, in particolar modo se supportata da specifiche integrazioni che aiutino la terapia farmacologica, come le seguenti.

  • Integratore di AHCC: si tratta di un prodotto che ha lo scopo di aiutare il sistema immunitario debilitato dalla terapia cortisonica.

E’ un integratore che ha un’attività selettiva sulle cellule del sistema immunitario, in quanto non stimola quelle dell’immunità specifica (che attaccano l’organismo stesso, e che quindi sono la causa del danno), ma solo quelle dell’immunità specifica che combattono virus e batteri esterni quando il cortisone riduce indistintamente l’attività del sistema immunitario.

In pratica, si supporta il sistema immunitario a combattere eventuali altre patologie senza peggiorare la situazione nel suo complesso;

  • Acidi grassi Omega 3: poiché il problema è l’infiammazione, essi aiutano il cortisone nell’attività antinfiammatoria.

Gli Omega 3 contenenti EPA (acido eicosapentaenoico) sono precursori degli eicosanoidi antinfiammatori, che abbassano l’attività infiammatoria nei muscoli e nella pelle, ottenendo in questo modo un miglioramento della sintomatologia.

Non possono sostituire il cortisone, ma il loro utilizzo permette l’abbassamento del dosaggio del farmaco.

  • Probiotici: hanno dimostrato di avere anch’essi un’attività antinfiammatoria, grazie ad una modulazione in negativo del sistema immunitario.

Se il microbiota intestinale, la flora batterica, non è ottimale (disbiosi), gli effetti infiammatori del sistema immunitario tendono ad aumentare.

I probiotici sono utili per contrastare questo effetto e, tra l’altro, possono ottenere un aiuto (effetto sinergico) dall’assunzione contemporanea di AHCC, che costituisce in parte il loro nutrimento, grazie ad un’azione prebiotica.



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