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L’infiammazione, detta anche flogosi in gergo medico, è una delle principali forme di difesa del nostro organismo.

È una difesa aspecifica che il corpo mette in pratica ogni volta che c’è necessità di contrastare un agente esterno di qualunque tipo.

Un esempio di infiammazione autoindotta è quella che si verifica quando ci graffiamo: anche se la pelle non viene scalfita, notiamo un arrossamento, che indica la presenza di un’infiammazione.

Il meccanismo dell’infiammazione si basa sul portare più sangue nella zona in cui è presente una lesione.

Con il sangue arrivano anche più sostanze nutritive ma, soprattutto, i globuli bianchi, chiamati a riparare il danno subito dal corpo.

La durata dell’infiammazione può essere molto breve, come nel caso del graffio, oppure più prolungata, come nel caso di un’infiammazione cronica.

Se, in generale, questo meccanismo è utile per la difesa del corpo, in situazioni in cui diventa eccessivo può arrivare a causare malessere e, soprattutto, non risolve il problema.

In questo caso si parla di un’ infiammazione inutile dal punto di vista fisiologico per la quale è indicato l’uso di antinfiammatori che diminuiscono l’intensità de la reazione permettendo la guarigione.

 Purtroppo gli antinfiammatori non sono privi di effetti collaterali.

 Per questo può essere utile rivolgere lo sguardo verso le cure naturali che non proteggono l’organismo dalle infiammazioni ma sono un valido supporto contro i danni causati dall’antinfiammatorio.

Il ruolo dell’AHCC nell’infiammazione

L’AHCC è un composto naturale estratto dal fungo Lentinula edodes, fungo presente in Giappone, utilizzato da una decina d’anni come coadiuvante nella cura di diverse patologie.

Per togliere un’infiammazione c’è sempre necessità di un antinfiammatorio.

La molecola, di per sè, non ha potere antinfiammatorio, tuttavia essa nutre le cellule del sistema immunitario che intervengono nel processo dell’infiammazione modulando la risposta immunitaria e proteggendo l’organismo dagli effetti collaterali degli antinfiammatori.

L’uso di AHCC evita l’insorgenza di effetti collaterali dovuti all’assunzione di un antinfiammatorio appartenente ad una delle due classi di seguito descritte: 

  • Farmaci antinfiammatori steroidei: sono i farmaci che mimano la risposta antinfiammatoria naturale dell’organismo causata dall’ormone cortisolo. Il cortisone è il più famoso tra i farmaci steroidei.  Purtroppo la sua azione non si limita all’attività antinfiammatoria ma ha anche tutta una serie di ripercussioni negative sull’organismo umano.

Gli effetti collaterali sono tantissimi, il più grave è sicuramente l’abbassamento delle difese immunitarie, che espone il paziente al rischio di contrarre infezioni.

  • FANS o Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei: sono i farmaci da banco, comunemente utilizzati per combattere infiammazioni lievi e passeggere.

Agendo sui meccanismi di induzione dell’infiammazione, stimolano altri recettori non direttamente coinvolti, soprattutto a livello gastrico.

Tra gli effetti collaterali più comuni abbiamo la nausea, il mal di stomaco e, nei casi più gravi, si può arrivare anche all’emorragia.

Gli effetti collaterali non insorgono se l’assunzione dei FANS è sporadica e finalizzata a curare un disturbo temporaneo.

Nel caso di infiammazioni croniche, in cui gli antinfiammatori da banco vengono utilizzati per lungo periodo e spesso in associazione ad altre terapie, l’AHCC è in grado di diminuirne gli effetti collaterali.

Uno studio specifico sulla peritonite, una delle infiammazioni più gravi per il corpo umano, ha dato dimostrazione degli effetti benefici dell’AHCC.

Per ridurre il dolore, i pazienti oggetto della ricerca necessitavano di assumere dei FANS.

Divisi in due gruppi, sono stati tutti trattati con antinfiammatori, ma sono a uno dei due gruppi è stato somministrato l’AHCC per via orale.

Rispetto a quelli del gruppo di controllo, i pazienti trattati con l’AHCC hanno riportato meno effetti collaterali direttamente riconducibili agli antinfiammatori.

Questo dimostra, insieme alle risultanze di studi simili, che la molecola ha un effetto importante nel proteggere il corpo dalle infiammazioni, se somministrata insieme gli antinfiammatori non steroidei.

Per quanto riguarda il meccanismo d’azione, si presume che la molecola, rafforzando l’effetto del sistema immunitario, induca una protezione maggiore negli organi che risentono maggiormente degli effetti collaterali dell’antinfiammatorio (di solito, l’apparato digerente), e questo evita l’insorgenza degli effetti collaterali più gravi.

Ciò significa che, anche se l’AHCC non ha di per sé un’azione antinfiammatoria, è in grado di potenziare l’effetto degli antinfiammatori tradizionali, che comunquevanno assunti, facendo registrare un miglioramento generale dei sintomi al paziente



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