La celiachia è un’intolleranza permanente al glutine, un complesso alimentare costituito prevalentemente da proteine.
Si tratta di una patologia di origine sia genetica che ambientale, che porta chi ne soffre a dover evitare l’ingestione di alimenti contenente una specifica glicoproteina chiamata gliadina, che fa parte della struttura chiamata glutine.
Ad oggi la medicina non è stata ancora in grado di individuare una cura per la celiachia, tuttavia l’eliminazione dalla propria dieta degli alimenti contenenti il glutine, determina la scomparsa dei sintomi della malattia, permettendo ai pazienti di concorre una vita normale.
Il mercato si è adattato alla crescita del numero di soggetti celiaci, mettendo in commercio prodotti specifici, mentre locali e ristoranti, complice anche una normativa molto stringente che li obbliga a comunicare in maniera chiara ed esaustiva il contenuto dei loro piatti, propongono menù per celiaci e, più in generale, per persone con intolleranze.
Con i sintomi della celiachia, però, il paziente dovrà fare i conti per tutta la vita, in quanto sicuramente gli capiterà di incappare nell’acquisto alimenti in cui sarà presente un ingrediente occulto e nocivo, in modo particolare questo vale per quelli fatti in casa.
Per questo è importante conoscere i benefici dell’assunzione di una molecola naturale come l’AHCC, che compone diversi integratori alimentari specifici, nei pazienti affetti da morbo celiaco e che permette di evitare la sintomatologia legata alla malattia.
Come si sviluppa la celiachia
Per capire come AHCC possa agire contro la celiachia, è importante comprendere la patogenesi della malattia.
L’organismo dei soggetti celiaci attacca specifiche strutture intestinali stimolate dalla presenza della gliadina, che si lega alle cellule dell’intestino.
È a questo punto che i linfociti T CD4+, una popolazione di globuli bianchi, iniziano ad attaccare queste strutture, portando alla perdita dei villi intestinali.
I villi sono strutture normalmente allungate, sopraelevate rispetto al resto della mucosa, a causa della distruzione dei quali l’intestino diventa una lunga parete piatta.
La loro funzione è quella di permettere l’assorbimento dei nutrienti nell’intestino, aumentando la superfice di contatto tra il cibo e l’intestino.
Il danno alla mucosa riduce molto questa superfice, e questo causa il sintomo principale della celiachia, che è il malassorbimento intestinale.
Al malassorbimento sono poi collegati molti altri sintomi, tra i quali:
Azione di AHCC nel morbo celiaco
Come abbiamo già visto, la patogenesi della celiachia è una funzione immunitaria che agisce direttamente nell’intestino e che rende difficile tenere a bada la malattia quando i linfociti si attivano.
Evitando di ingrerire alimenti che contengono glutine, si impedisce l’attivazione della stessa.
L’AHCC può invece aiutare a minimizzare i sintomi della celiachia, in particolare quelli legati alla proliferazione batterica intestinale.
Infatti la molecola del fungo Shiitake ha sia un’attività prebiotica che un’attività immunomodulante, che stimola le popolazioni linfocitarie che fanno parte dell’immunità aspecifica (quindi non i linfociti che attaccano l’intestino in corso di celiachia, ma altre popolazioni che non interagiscono con la mucosa intestinale).
Questo porta rispettivamente a due effetti:
Nel momento in cui viene mangiato del glutine, quindi, i danni alla mucosa ci saranno comunque (ed è per questo che, in generale, questa sostanza non deve essere ingerita), e così il malassorbimento e altri sintomi come la diarrea.
Sarà però possibile evitare che la proliferazione batterica che causa i dolori addominali e patologie secondarie, che spesso rappresentano un problema più importante dell’ingestione del glutine stesso, e che possono causare un malessere generale che dura anche per alcuni giorni.
Nel complesso, quindi, l’AHCC risulta un supporto molto utile in caso di ingestione sporadica, volontaria o involontaria, di glutine, e permette di evitare i sintomi più gravi che il morbo può provocare.
L’integratore deve essere assunto nei giorni precedenti e successivi all’ingestione del glutine e, per quanto non possa guarire dalla celiachia, permette di ottenere un sensibile miglioramento della qualità della vita del paziente.