Uno dei problemi sanitari che riguarda tutti è l’influenza, una patologia stagionale causata da più virus, i cui effetti solitamente sono acuti e di media durata (una o due settimane).
Trattandosi di una malattia virale causata da più ceppi (H1N1, H5N1 sono varianti diverse del virus influenzale, anche se tutti appartengono alla stessa famiglia), non esiste un terapia specifica per sconfiggere l’influenza, solo dei farmaci per alleviarne i sintomi.
Ciò fa sì che, per proteggersi dall’infezione, risulti molto importante la prevenzione.
La prevenzione per l’influenza
La prevenzione per l’influenza si può fare principalmente in due modi, ben conosciuti da tutti, ma in questo articolo ne approfondiremo un terzo che rappresentato dall’integrazione alimentare utile a mettere il sistema immunitario nello stato migliore per combattere il virus.
E’ importante sapere che questi tre metodi non sono esclusivi anzi, utilizzarli tutti e tre è la strada migliore per prevenire il contagio.
I primi due metodi sono i seguenti:
E’ il metodo più diffuso, raccomandato anche dall’Associazione Mondiale della Sanità, per proteggersi dall’influenza. Visto che siamo in grado di prevedere quale ceppo virale colpirà la nostra penisola, si inietta un ceppo inattivato di quel virus nel corpo permettendo al sistema immunitario di imparare a riconoscerlo e iniziare a combatterlo prima del suo arrivo.
L’AHCC e la prevenzione dell’influenza. Il terzo metodo agisce sull’efficienza del sistema immunitario.
Il primo metodo è semplicemente preventivo; con l’influenza, infatti, la trasmissione ha una probabilità così alta, che non riusciamo (a meno di non uscire mai di casa e non vedere nessuno) a proteggersi dall’influenza completamente.
La vaccinazione aiuta il sistema immunitario a agire prima possibile con l’arrivo del virus, ma di per sé non migliora lo stato di attività dei globuli bianchi.
L’AHCC, invece, è stato dimostrato da vari studi specifici avere un’azione potenziante sul sistema immunitario, comportandosi come un “superalimento” che va a nutrire proprio queste molecole, aumentandone sia l’attività che il tasso di replicazione.
Se, quindi, il vaccino in qualche modo “istruisce” i globuli bianchi, a riconoscere il virus e a combatterlo, l’AHCC li nutre e li mette in condizioni di combattere il virus nel modo più efficiente possibile.
In altre parole, questa molecola, se assunta a dosi adeguate e continuative nel tempo, ma specialmente nel periodo in cui le persone che si hanno intorno si ammalano, permette una copertura preventiva totale.
Prendendo in esame due persone vaccinate, di cui una assume AHCC mentre l’altra no, osserveremo che entrambe inizieranno subito a combattere il virus, ma una delle due persone lo farà con maggiore efficienza e non accuserà nemmeno i sintomi più lievi dell’infezione.
Paragonando invece due persone non vaccinate che contraggano l’influenza, osserviamo ce entrambe accuseranno i sintomi ma la persona che assume AHCC avrà sintomi più livei rispetto all’altra, grazie alla maggior efficienza del suo sistema immunitario nel combattere il virus.
I sintomi, tuttavia, in questo caso saranno presenti perché il sistema immunitario, anche se efficiente, non riconosce subito il virus (per questo serve il vaccino), per cui nella prima fase della malattia lo sviluppo nelle due persone sarà identico, mentre nella seconda, chi ha assunto l’AHCC avrà sintomi più lievi e, soprattutto, una guarigione molto più veloce.
L’Osservazione sperimentale di questi casi ha permesso di comprendere come la molecola abbia un ruolo importante nella prevenzione dell’influenza stagionale.
Da notare, però, che l’AHCC è importante nella prevenzione dell’influenza, più che nella sua terapia, per questo ne è consigliata l’assunzione prima del manifestarsi dei sintomi. L’effetto descritto, infatti, si esplica anche se il virus influenzale è già stato inoculato, anche se l’azione di AHCC sarà meno efficace rispetto ad un soggetto sano. Come accade per altre malattie, quindi, anche per l’influenza prevenire, utilizzando anche l’AHCC, è meglio che curare.