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L’AHCC è una molecola estratta dal fungo shiitake, noto da sempre nelle medicina tradizionale cinese e giapponese e oggi utilizzato anche dalla medicina occidentale come importante coadiuvante di varie terapie.

Grazie al suo basso peso molecolare, entra integra nelle cellule ed espleta in toto la sua azione immunomodulante, rendendosi particolarmente utile nei casi di malattia cronica di origine autoimmune, nella terapia dell’HPV, contro i sintomi avversi della chemioterapia e, in generale, per rafforzare le difese immunitarie dei pazienti.

Inoltre inibisce le reazioni infiammatorie specifiche ed autoimmuni.

Numerosi studi clinici hanno messo in luce come l’AHCC sia in grado di coordinare la risposta infiammatoria contro agenti patogeni come quelli responsabili della congiuntivite allergica, mantenendo l’omeostasi delle cellule immunitarie attivate.

La congiutivite allergica è un disturbo piuttosto comune della congiuntiva causato da una reazione allergica.

Gli allergeni aerei sono tra le sostanze che maggiormente causano questa malattia.

I sintomi tipici sono: arrossamento dell’occhio, lacrimazione, gonfiore, secrezioni nasali e stimolo a starnutire.

Le terapie sono sintomatiche e consistono nell’applicazione locale di colliri antistaminici e corticosteroidi e lacrime artificiali.

Perché la congiuntiva reagisce agli allergeni con una risposta infiammatoria? La congiuntiva è la membrana che riveste internamente la palpebra e, quando l’occhio si chiude, è a contatto con la sclera dell’occhio (il cosiddetto bianco).

Questa membrana contiene numerose cellule appartenenti al sistema immunitario dette mastociti, la cui funzione è liberare istamina in reazione ad uno stimolo.

L’istamina è un mediatore chimico infiammatorio ed è contenuta in granuli all’interno dei mastociti: in risposta ad un allergene (acari, polvere, spore, pollini, pelo di animali ecc.) i mastociti liberano l’istamina che richiama altre cellule del sistema immunitario ma soprattutto causa infiammazione oculare di tipo allergico.

La congiuntivite allergica può essere lieve o grave e ci sono soggetti che ne soffrono per prolungati periodi dell’anno.

Le forme più comuni sono la cosiddetta febbre da fieno (stagionale, causata da spore di polvere o erba, da pollini delle graminacee ed altre sostanze) e la congiuntivite allergica annuale.

In primavera la forma più frequente è la cheratocongiuntivite primaverile, tipica dei ragazzi fino a 20 anni, che può essere accompagnata da eczema, asma o manifestazioni cutanee e talvolta interessa anche la cornea, provocando lo sviluppo di piccole ulcere dolorose e sensibili alla luce solare.

Il bruciore e la lacrimazione agli occhi possono essere molto fastidiosi e l’intenso grattamento può anche provocare lesioni con sovra infezioni batteriche.

Nei casi più gravi il soggetto deve ricorrere all’assunzione di antistaminici per via orale, per dare sollievo alla sintomatologia.

Normalmente, la reazione immunitaria è indirizzata verso agenti estranei patogeni, allo scopo di proteggere l’organismo.

Quando l’organismo indirizza l’immunità verso cellule o tessuti self, si è in presenza di una reazione autoimmune; altre deviazioni immunitarie invece, come nel caso delle allergie, indirizzano la risposta immune contro sostanze appartenenti all’ambiente ed innocue.

Perché l’organismo reagisce contro antigeni inoffensivi? In certi soggetti l’immunità produce una risposta inusuale verso molecole non patogene, ma non si conoscono con certezza i meccanismi di instaurazione delle allergie.

È stato ipotizzato che un contatto limitato con antigeni ambientali possa sensibilizzare eccessivamente il sistema immunitario, poco “allenato” a discriminare tra agenti patogeni ed innocui e di conseguenza iper responsivo verso alcune molecole in realtà non pericolose.

Tuttavia, è stato anche osservato che la sensibilizzazione verso agenti ambientali in molti casi è tardiva, ovvero si sviluppa in maniera silente e si attiva (con la sintomatologia correlata) solo dopo un secondo contatto con tali agenti.

È probabile che alcuni agenti modulanti le reazioni immunitarie possano rappresentare un aiuto per le persone colpite da congiuntivite allergica o allergie stagionali.

La modulazione del sistema immunitario è un campo di studi piuttosto recente, che sta interessando gli scienziati per la possibilità di insegnare alle cellule immunitarie a reagire solo agli agenti estranei nei casi in cui sia presente una auto immunità o una deregolazione immune, le quali portano le cellule a combattere cellule self o ad attaccare antigeni ambientali.

Uno studio condotto sulle cellule immunitarie ha dimostrato che AHCC, un composto immunomodulante naturale estratto dal micelio del fungo giapponese shiitake, è in grado di aumentare la risposta immunitaria specifica contro i patogeni inibendo le attivazioni improprie e funzionando quindi come coadiuvante e promuovente l’attività dei linfociti.

 In studi clinici controllati ed in esperimenti su animali da laboratorio, AHCC si è dimostrato capace di coordinare la risposta immunitaria contro agenti patogeni e, allo stesso tempo, di mantenere l’omeostasi delle cellule immunitarie non attivate, suggerendo la sua capacità di inibire attivazioni improprie dell’immunità aspecifica.

 Il fungo shiitake (Lentinula edodes) è noto da millenni nella medicina tradizionale cinese, ma solo da pochi anni la medicina moderna ne ha scoperto le innumerevoli proprietà.

 Il preparato dal micelio del fungo AHCC (Active Hexose Correlated Compound), grazie al basso peso molecolare delle frazioni attive polisaccaridiche, penetra integro nelle cellule e funziona come immunomodulante, fornendo protezione contro una serie di agenti biologici.

 Attualmente l’integratore AHCC viene prescritto nell’ambito di numerose terapie (antibatteriche, antivirali, antineoplastiche) come coadiuvante e ricostituente dell’immunità, giocando un ruolo nell’orchestrare la risposta immunitaria inibendo le reazioni infiammatorie aspecifiche ed autoimmuni.

 Fonti:

 



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